New Cycle – Anteprima Hands-On

New Cycle

New Cycle – Anteprima Hands-On

Alla scoperta di New Cycle, sviluppato da Core Engage e pubblicato da Deadalic Entertainment. Un nuovo ciclo in tutto e per tutto.

Sviluppatore / Publisher: Core Engage / Daedalic Entertainment Prezzo: 29.99 € Localizzazione: ND Multiplayer: ND PEGI: ND. Disponibile su: PC

Immaginate. Chiudete gli occhi un momento, e immaginate. Siete un giovane team di sviluppo, al primo pitch con una casa di distribuzione importante. Daedalice Entertainment, niente meno, che vanta nel suo portfolio titoli straripanti come Shadow Tactics e Barotrauma, ma anche giochi un po’ di nicchia per appassionati, come Partisans 1941 e Inkulinati (è un tattico, ragazzi, calmi tutti). La vostra passione da sempre sono i city builder, e questa è la vostra grande occasione per dire la vostra sul genere.




Finalmente avete a disposizione il palcoscenico che sapete di meritarvi. Ora, cari miei, è il momento di decidere quali delle migliaia di idee che vi hanno sempre frullato per la testa sono quelle su cui puntare. Ora è il momento di dimostrare che non era semplice spocchia, quelle centinaia di volte in cui davanti a un gioco avete pensato “Io questo l’avrei fatto in un modo diverso. Tutta la vita meglio il mio.” Sentite l’ansia che sale? Notate il battito accelerato e la temperatura che stranamente è aumentata? Mica facile, eh?

NEW CYCLE AND OLD HABITS

Non sappiamo esattamente come sia andata, ma dev’essere successo qualcosa del genere quando i turchi di Core Engage hanno presentato a Daedalic Entertainment i principi di design su cui avevano deciso di puntare per la creazione di New Cycle, opera di debutto sulla scena che conta. Tra l’altro non è per niente facile iniziare con un city builder, soprattutto per il momento in cui ci troviamo: altro che cRPG o metroidvania, da qualche anno ad affolare gli scaffali digitali e non dei negozi di videogiochi sono proprio i city builder, che di recente spiccano non solo per quantità ma anche per qualità.

Finalmente le prime case prendono il posto delle vecchie catapecchie.

Dall’approccio super classico di Cities: Skyline 2 (magagne tecniche permettendo) a piccole gemme da scoprire come The Wandering Village o Fabledom, di certo non manca la scelta. In un contesto del genere, New Cycle ha la forza e l’energia sufficiente per sgomitare e meritarsi l’attenzione dei giocatori? Facciamo così: io ve ne parlo un po’, e voi tirate le vostre conclusioni. Siamo, come spesso accade, nel post-apocalisse, quel luogo narrativo che si presta a tantissime varianti: in questo caso è avvenuto uno sconvolgimento naturale, il sole è in una fase in cui i suoi flare sono più forti del solito (come avviene ciclicamente da miliardi di anni), e questi hanno causato malfunzionamenti catastrofici a praticamente tutta la tecnologia che si basa su elettricità e elettromagnetismo, catapultando l’umanità in uno dei suoi periodi di buio più cupo.

Il numero di risorse e le catene produttive da gestire aumentano in maniera esponenziale, come nella tradizione della serie Anno

Bisogna ripartire da zero, insomma, e il nostro compito è assumere il ruolo di leader di uno sparuto gruppo di viaggiatori che ha finalmente trovato un luogo dove provare a fondare un insediamento stabile. Si inizia con la raccolta di legno e pietre per costruire abitazioni che sembrano più catapecchie che case vere e proprie, e per mangiarsi si raccolgono bacche, funghi, e si caccia selvaggina.

Le esigenze dei cittadini crescono quanto più progredisce la comunità.

Sembra di essere tornati alla cultura di cacciatori-raccoglitori di diecimila anni fa. Per fortuna possiamo sviluppare tecnologie che nel giro di qualche anno ci faranno percorrere lo sviluppo della nostra civiltà, recuperando in fretta concetti come agricoltura e rotazione dei campi, ma anche lavorazione dei metalli, sfruttamento delle miniere e delle fonti di energia rinnovabile. Man mano che si avanza, il numero di risorse e le catene produttive da gestire aumentano in maniera esponenziale (forse più geometrica che esponenziale, ma ci siamo capiti), come nella tradizione di molti giochi, primi tra tutti quelli della serie Anno. I prodotti finali servono a soddisfare bisogni sempre maggiori di una popolazione in crescita, che presto non si accontenterà più di mangiare zuppe di funghi e di lavorare senza utensili adatti, pena un calo significativo di morale, che a sua volta ha un effetto negativo sull’efficienza della forza di lavoro.

TRADITION AND INNOVATION

Ad aiutarci a gestire la popolazione vengono in nostro soccorso scelte politiche che in sostanza fanno le veci di leggi vere e proprie. Da una parte, questi editti sono la manifestazione del naturale progredire di una società che non deve più preoccuparsi della mera sopravvivenza, e quindi comincia a darsi delle regole via via più strutturate, e al tempo stesso sono il riflesso delle aspettative della popolazione, a cui un leader dovrà trovare una risposta, plasmando la comunità secondo le proprie convinzioni.

L’agricoltura richiede parecchio spazio: meglio collocarla ai limiti del villaggio.

Ci troveremo di fronti di fronte ai soliti dilemmi: concedere un giorno di riposo ogni tanto per migliorare il morale? Sì, non sarebbe male, ma la nostra economia sarà abbastanza robusta da sostenere il calo di produzione? Quando saremo in condizioni davvero disperate, magari nemmeno per incapacità propria ma per fenomeni atmosferici particolarmente devastanti stagione dopo stagione, ricorreremo al lavoro minorile? Solo la nostra coscienza potrà pesare dove penderà il piatto della bilancia dei nostri dubbi amletici, ma poi sarà la popolazione a subirne le conseguenze e a reagire.

Se si trova il posto giusto, meglio coprirlo di pale eoliche.

Tenetelo a mente. Alcune di queste situazioni mi hanno riportato alla mente titoli ben noti come Frostpunk, da cui è facile immaginare che Core Engage abbia tratto ispirazione, anche se vi posso anticipare che giocando a New Cycle non mi è mai salita quell’ansia che mi ha attanagliato fin dai primi minuti del titolo di 11 bit studios. New Cycle è in Early Access da pochi giorni, e da quello che ho potuto vedere fino ad ora, mi pare che il giovane studio turco dimostri una buona padronanza del genere dei city builder, mettendo insieme e miscelando con grazia forti ispirazioni dai migliori giochi di riferimento e alcuni pizzichi di idee proprie.

Le scelte narrative e il sistema della forza lavoro non sono certo innovazioni pazzesche, ma possono rendere New Cycle un titolo dalla forte identità

Le scelte narrative e il sistema della forza lavoro non sono certo innovazioni pazzesche, ma possono rendere New Cycle un titolo dalla forte identità, che però al momento non viene ancora fuori in tutto il suo potenziale. D’altra parte, l’Early Access serve proprio a questo, quindi auguriamo agli sviluppatori di continuare a costruire su quelle che già da ora sono solide fondamenta.

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