Chi segna vince - Recensione

Da quando il Rocky di Sylvester Stallone si sdraia accanto ad Adriana alla vigila del match con Apollo Creed, confessando la sua paura per il giorno successivo, una cosa l’abbiamo capita: non vale tanto la vittoria, bensì il messaggio intrinseco dell’evento sportivo. Per Rocky era sapere di essere qualcuno, al netto della vittoria o la sconfitta, lui voleva resistere tutti e i quindici i round. Se fosse rimasto in piedi, allora lui era qualcuno e non solo un bulletto di periferia.




Chi segna vince si aggrappa dunque alla più semplice delle metafore sportive in campo cinematografico: corpi piegati dalla volontà di cambiare, il campo di calcio come un vero e proprio ring, dove rappresentare e sconfiggere i propri demoni, fantasmi, traumi, dare un ultimo sguardo alla tribuna per poi fissare l’orizzonte delimitato dal campo di calcio.

Chi segna vince è un film leggero, gentile, di buon cuore, che racconta l’incredibile storia vera della nazionale di calcio delle Samoa Americane, nazionale senza arte ne parte, entrata nella Storia del Calcio per aver perso nel 2001 una partita contro l’Australia per 31-0. Una storia di perdenti dove di calcio si vuole narrare poco – e la regia confusionaria di Waititi durante le partita è una dichiarazione d’intenti – per concentrarsi sulla classica parabola sportiva dell’allenatore venuto da lontano, anch’esso fallimentare nella carriera, che compie il mezzo miracolo sportivo, mettendo in pratica una piccola rinascita intima, rivoluzionando l’aspetto e la visione agonistica del gioco del calcio.

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Queste dunque sono storie facili, che si vendono in un battito di ciglia, dove nella rabbia, dolore e delusione del biondo platino di Michael Fassbender ognuno di noi riesce a trovarne un riflesso o sfumatura. Non è solo il classico uomo bianco che rivoluziona il suo status ordinario, ma è la storia universale di chi dal baratro ha bisogno di rialzarsi e nel farlo indossa occhiali nuovi: l’orizzonte degli eventi cambia, muta, l’età cambia le esigenze e all’agonismo fa strada il sentimento principe di ognuno di noi, la felicità.

Felicità è giocare palla al piede, passare dall’individualismo al valore del collettivo, che sia di quello più infimo, ma è la classica pagina che viene girata. Una nuova storia per uomini e donne nuovi, forgiati nel dolore e proiettati verso un futuro che chiede solo la serenità di chi vuole vivere il calcio come un piacere.

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In Chi segna vince l’obiettivo è citato spesso e volentieri dal Presidente della Federazione della nazionale, che non chiede la vittoria, ma una rete, un solo gol, chiedere il minimo ad un uomo che vuole tutto, solo per ripartire dalle basi: divertirsi, correre, magari segnare, ma condividere un campo.

VOTO 7.5

chi segna vince recensioneGenere: commedia, sportivo
Publisher: Disney
Regia: Taika Waititi
Colonna Sonora: Michael Giacchino
Interpreti: Michael Fassbender, Elisabeth Moss, Oscar Kightley, Kaimana, Will Arnett
Durata: 104 minuti

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