tgm 400

The Games Machine

Ecco TGM 400, finalmente ci siamo!

E così, il momento è arrivato: TGM 400 arriva nelle edicole, per gli abbonati e nelle versioni digitali. Celebrare questa pazzesca meta di The Games Machine – nuovo traguardo che solo noi possiamo sbandierare nel mondo – è un compito che Paolone svolge al meglio nello specialone che capeggia la rivista, a fronte di una militanza tra le file di TGM più che doppia rispetto alla mia.tgm 400 Aggiungo solo che, ancora oggi, al solo scorgere il logo di TGM mi scorrono antichi brividi lungo la schiena, riportandomi al lungo periodo da appassionato lettore e, ovviamente, anche a un fatidico giorno di 16 anni fa, in cui la mia vita ha iniziato ad avanzare all’unisono con questa gloriosa rivista. Una collaborazione, quella iniziata a fine 2006, che inizialmente obbligava a limitazioni di un’era già crepuscolare, semplici ma rappresentative dei tempi: durante la benedetta telefonata in cui Stefano Silvestri mi disse che sì, dopo anni di “gentile” rapporto epistolare (le virgolette sono d’obbligo, per farmi notare scrivevo frasi scurrili nell’oggetto delle email) la mia militanza a TGM sarebbe iniziata, lo stesso caporedattore precisò che il mio contributo avrebbe dovuto limitarsi ai dossier d’approfondimento – nel tempo ne avrei accumulato quasi un centinaio, talvolta 2 per mese, a cavallo tra videogiochi, cinema, fumetti e tecnologie al confine della mia amata fantascienza. Il motivo è presto detto: abitavo relativamente lontano e i giochi da recensire arrivavano fisicamente in redazione attraverso dischi “blindati”, che non potevano lasciare gli uffici milanesi nemmeno con la più costosa e riservata delle spedizioni. L’unica alternativa possibile era ricorrere a difficili operazioni di importazione parallela, cosa che feci allegramente prediligendo alcune carismatiche opere provenienti dall’est Europa; ricordo, ad esempio, la recensione del bel Cryostasis prima che raggiungesse il nostro mercato e, qualche tempo dopo, diventasse uno dei giochi allegati a TGM. Tutto questo fino all’arrivo del ToSo al timone della nave, che ampliò notevolmente la mia presenza sulla rivista – nel giro di un paio d’anni la situazione si era già ammorbidita, a parziale completamento della rivoluzione digitale – tanto da permettermi di scrivere un numero di pagine che nemmeno nei miei sogni più arditi sarei riuscito a immaginare.tgm 400Per il resto, tornando bruscamente al presente, credo che il mio compito principale in queste righe sia traghettarvi verso TGM 400, sottolineando struttura, scelte visibili e impliciti intenti: innanzitutto, considerata la foliazione robusta ma lontana da altri tempi, abbiamo voluto ampliare i contenuti più manifestamente graditi, piuttosto che ricalcare vecchie rubriche o spazi piaciuti meno, come quelli pur onorevoli su cinema e mobile gaming (in futuro vedrei bene una rivisitazione del TGM After, ma questa è un’altra storia). Maggior spazio a RetroTGM e ai viaggi nel tempo, anche tecnologici, con Paolone e Dan Hero sul podio, mentre il nuovo TGM NeoClassic rappresenta un caso speciale per un paio di motivi: da un lato, la rubrica va a rafforzare – accanto a Correva l’Anno – la narrazione di un periodo del gaming più recente che, a ben vedere, è già diventato Storia con la esse maiuscola; dall’altro, lo stesso articolo evidenzia un’altra caratteristica ricorrente di TGM negli ultimi anni, col continuo intrecciarsi di tematiche connesse per giochi e approfondimenti.Il NeoClassic su Limbo fa il paio con la review di Planet of Lana, illustrando le strade delle moderne Cinematic Adventure, il racconto della lunga storia di The Games Machine ha un suo prolungamento ideale nel TecnoTGM, disquisendo del PC gaming lungo i decenni, e ancora la recensione di System Shock si sposa perfettamente al TGM Classic; l’analisi del titolo di copertina, ancora una volta, si snoda tra il reportage in cover story e l’intervista finale del TGM Incontra – grazie a una prova più nutrita che SEGA ci ha concesso su Total War Pharaoh, nuovo rampollo di una della saghe strategiche più “identitarie” del mondo PC . Va detto che questo è un numero pazzesco pure nelle recensioni, tra cui spiccano gli approfonditi giudizi finali su Diablo IV (scelta più scontata per la cover; come avete visto, però, abbiamo voluto marcare il suo arrivo in una copertina interna), Street Fighter 6 e, nell’Highlight Console, Final Fantasy XVI.L’impegno, infine, per farvi avere il gioco da tavolo di TGM – tramutando in realtà il nostro più recente Pesce d’Aprile – è diventato un nuovo e incancellabile “ricordo primario”, insieme bello e terribile, un po’ come i sogni ricorrenti sui primi temutissimi esami scolastici, le prime cotte e, nel nostro caso, i videogiochi che ci hanno a loro modo segnato. Da oggi vorrei svenire un paio di mesi, ma fermarsi è impossibile: un altro segno dei tempi è il nostro ottimo thegamesmachine. it, che non consente stacchi nemmeno di un giorno. Croce e delizia, laddove le profumate pagine di TGM 400 sono solo ed esclusivamente piacere.

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