Unit 4 - Recensione

PC Xbox One

Hardcore è un termine che può avere molteplici sfumature, in base alla parola cui viene associato. Nel caso di un videogioco, significa che questo si rivolge a un tipo di pubblico amante delle sfide più complesse, che non si fa spaventare da una difficoltà superiore alla media, ma anzi l’accoglie a braccia aperte. Anche Unit 4 dovrebbe essere un titolo hardcore, almeno stando a quanto più volte affermato da Gamera Interactive, la giovane realtà italiana con sede in quel di Padova che ha sviluppato questo nuovissimo platform bidimensionale sbarcato da pochi giorni su PC e Xbox One.

SALTALA ANCORA, SAM!

C’è un grande problema, però, che sorge nel momento in cui non viene dato il giusto peso alle parole e ci si imbatte in proclami roboanti che trovano un riscontro solamente parziale nel momento in cui si arriva alla prova dei fatti. Intendiamoci, Unit 4 è davvero un platform con un livello di difficoltà molto elevato, eppure tale complessità non è figlia di un level design sopraffino, come ci si aspetterebbe da un prodotto di questo genere, quanto invece di alcune ingenuità volte a complicare la vita del giocatore in maniera iniqua, per non dire del tutto gratuita. Prima di concentrarmi su questo aspetto, però, direi che è necessario introdurre le dinamiche alla base dell’opera prima di Gamera Interactive, senza dilungarmi troppo nella valutazione della trama: vi basti sapere che il solito gruppo di cattivi minaccia di distruggere un intero sistema solare e l’incarico di fermare l’esercito malvagio viene affidato a quattro eroi senza nome identificati solamente grazie al colore delle loro tute. Si tratta, come avrete certamente capito, del classico pretesto per menare le mani.

unit 4 recensione

Unit 4 è davvero un platform con un livello di difficoltà molto elevato

Sul fronte ludico, invece, al giocatore spetta il compito di guidare l’intero poker di aspiranti salvatori della galassia attraverso una successione lineare di livelli raggruppati in tre mondi, ognuno di essi in qualche modo unico e distinto dagli altri due, nonché sorvegliato da un mini-boss intermedio e un boss finale. Tra i tratti caratteristici di Unit 4 spicca la possibilità di alternare a piacimento il personaggio controllabile, questo perché – sulla carta – per procedere nell’avventura è necessario sfruttare le varie abilità che contraddistinguono i membri del gruppetto di eroi: Blue, il leader del team, è l’unico in grado di effettuare un doppio salto a mezz’aria; il nerboruto Red è invece il picchiatore dei quattro, capace di travolgere i nemici con la sua carica; si passa poi a Green, che con il suo rampino può aggrapparsi a quasi tutte le superfici; per finire, Yellow può assumere una forma fantasma per planare lentamente e diventare virtualmente invincibile. A prescindere dalle capacita, però, ognuno di essi è estremamente fragile: ciò significa che basta che uno solo di essi subisca un singolo colpo affinché l’intero gruppo venga rispedito all’ultimo checkpoint.

ALLA SCOPERTA DELL’IGNOTO

Detto questo – come già accennato qualche paragrafo più in alto – da un titolo del genere ci si aspetterebbe un level design che metta in risalto le abilità di ogni personaggio, spingendo così il giocatore a cambiare spesso eroe per sfruttarne le peculiarità; eppure durante tutto il corso della breve avventura non ho mai impiegato lo sfortunato omino verde, sfruttando principalmente il comodo doppio salto di Blue, alternandolo occasionalmente a Red e Yellow nei pochissimi frangenti in cui si sono rese necessari i loro rispettivi talenti. Viene quindi da chiedersi perché inserire quattro protagonisti se, per la maggior parte delle circa cinque ore necessarie a raggiungere i titoli di coda, se ne può usare solamente uno.

unit 4 recensione

Unit 4 è un videogioco segnato da costanti alti e bassi

Le falle nel level design si notano anche nel momento in cui molti salti devono essere compiuti completamente alla cieca: in svariati frangenti mi è capitato di non avere alcuna idea di ciò che mi avrebbe atteso una volta superata una determinata piattaforma, e difatti molte delle innumerevoli morti sono state proprio la conseguenza di un incontro ravvicinato con un nemico o con un elemento nocivo dello scenario in seguito a un salto nel vuoto. Si tratta di un problema che sarebbe stato possibile evitare o consentendo di muovere leggermente la visuale per dare un’occhiata alle aree del livello ancora celate, oppure tramite l’utilizzo intelligente delle monete da raccogliere, le quali avrebbero potuto fungere da linea guida come avviene in molti altri platform. Così, invece, bisogna andare avanti utilizzando un approccio trial & error: l’esatto contrario di ciò che ci si aspetterebbe da un platform hardcore.

Detto questo, Unit 4 palesa anche alcuni evidenti pregi. Gli scontri con i boss, ad esempio, sono davvero ben fatti e offrono un livello di sfida finalmente genuino, poiché non alimentato artificiosamente dai difetti di cui sopra. Le sezioni di fuga che contraddistinguono le battaglie contro i luogotenenti dei guardiani dei tre pianeti sono frenetiche al punto giusto e impongono una prontezza di riflessi non indifferente, mentre i veri e propri boss di fine livello sono stati realizzati in maniera impeccabile: difficili da abbattere ma mai frustranti. Peccato che questo non basti a elevare la qualità complessiva di una produzione fatta di costanti alti e bassi, nonché segnata da falle anche piuttosto importanti nelle dinamiche di gioco.

i veri e propri boss di fine livello sono stati realizzati in maniera impeccabile

Prima di concludere questo pezzo, mi permetto di fare un altro piccolo appunto. Sebbene molto spesso tenga a precisare se un gioco è tradotto o meno in lingua italiana, non ho mai tenuto in considerazione l’eventuale assenza dell’idioma di Dante in sede di valutazione, ma credo sia importante che il lettore abbia a disposizione questa informazione. Non ne ho tenuto conto nemmeno in questo caso, eppure reputo davvero molto strano che un videogioco sviluppato nel Bel Paese sia disponibile soltanto in inglese. In un’industria che sempre più spesso si dimentica della nostra esistenza, per una miriade di motivi (molti anche condivisibili), forse sarebbe il caso che almeno i prodotti concepiti nello Stivale siano tradotti nella nostra lingua.

Unit 4 è un videogioco dalla qualità altalenante, che alterna livelli ingiustamente punitivi a boss fight esaltanti. L’opera prima di Gamera Interactive non riesce a scrollarsi di dosso quella costante sensazione di occasione mancata, e in questo senso non aiuta nemmeno uno stile decisamente troppo generico, affogato da un tipo di ironia eccessivamente citazionistica che spesso risulta essere completamente fuori luogo. Siamo quindi di fronte a un platform come tanti altri: il classico prodotto senza infamia né lode.

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Pro

  • Gli scontri con i boss sono adrenalinici al punto giusto.
  • Si può giocare in cooperativa locale.
  • La colonna sonora è di buon livello.

Contro

  • Il level design è altalenante.
  • Dei quattro personaggi, spesso basta usarne solo uno.
  • Inspiegabilmente, non è tradotto in italiano.
6.3

Sufficiente

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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