Snake Pass - Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

“Ho un serpente nello stivale!” gridava il Woody-giocattolo in uno dei primi capolavori di mamma Pixar. Il serpente, nel mio caso, non sta nello stivale ma nel cervello: Snake Pass è un videogioco che mi ha fatto letteralmente andare “fuori di testa”, a volte in senso buono, altre invece nell’accezione diametralmente opposta del termine. È indubbio che dalle parti di Sumo Digital qualcuno abbia avuto la buona intuizione di tentare qualcosa di diverso, pur pescando a piene mani dal passato glorioso dei puzzle platform, cui Snake Pass deve molto in termini di level design. È altrettanto vero che Snake Pass è un videogioco dalle mille contraddizioni, un titolo che vive di eccellenze e di tonfi pesanti, come se i pesi fossero volutamente stati messi agli estremi della bilancia, contando sulla tenuta del fulcro. Una cosa è certa… non lasciatevi ingannare dall’aspetto addolcito e puffoso: Snake Pass è una pietanza in salsa Unreal Engine 4 complicata da digerire, dove si muore di continuo e dove la parola d’ordine per arrivare a titoli di coda (!) è solo una: pazienza. E zen, aggiungerei.

UNA SQUAMA PER AMICO

Snake Pass è, strutturalmente, un puzzle platform che più tipico non si potrebbe. I livelli (quindici) vanno completati raccogliendo tre sigilli che vanno portati poi nei pressi di un portale da attivare, così da aprire un varco verso lo stage successivo. Non mancano i collezionabili, qui incarnati in un cospicuo numero di bolle azzurre chiamate Wisp e in cinque Monete d’Oro nascoste in giro, alcune delle quali davvero complicate da scovare e raggiungere. Di base non ci sarebbe nulla di nuovo sotto il sole del genere al quale Snake Pass appartiene, non fosse che Noodle (questo il nome del sibilante protagonista) è un serpente, e come tale i suoi movimenti sottostanno ad alcune leggi della fisica ben precise, con le quali tocca aver a che fare nella pianificazione prima, e nell’azione poi.

snake pass recensione

Noodle è un serpente, e come tale i suoi movimenti sottostanno ad alcune leggi della fisica ben precise

Banalmente, per muoversi occorre strisciare zigzagando, mentre il salto, ovviamente, non è contemplato. Lo è, invece, l’arrampicata “arrotolosa” attorno a paletti, staccionate o quant’altro possa fungere da appiglio per Noodle, il quale può essere aiutato da Doodle, un piccolo volatile che lo segue e che può sollevarne l’estremità della coda in quelle situazioni dove la gravità si trasforma in un nemico troppo duro da affrontare da soli. Risiedono proprio in queste particolarità sia il lato originale di Snake Pass, sia al contempo l’aspetto più problematico di tutto il gioco. L’idea c’è, è interessante e in alcuni frangenti funziona anche bene; tuttavia, il sistema di controllo è troppo, troppo, troppissimo legato alle paturnie del modello fisico. Nella maggior parte delle questioni un filo più complicate della mera deambulazione non si ha mai la sensazione di avere il controllo pieno di Noodle: una percezione che si aggrava man mano che i livelli si fanno sempre più complicati, laddove una manovra complessa e ben riuscita fa pensare più a “mi è andata di gran c…” piuttosto che a “come sono stato bravo!”.

SERPENTI E POLIPI

Una parte del problema, a mio modestissimo modo di vedere, risiede nel sistema di controllo pensato dai ragazzi di Sumo Digital: prendendo come riferimento i tasti di un joypad Microsoft (amici PCisti, non sognatevi nemmeno di giocare con mouse e tastiera, eh), con RT si avanza, con LT si stringe la presa e con A si alza la testa di Noodle in modo che punti verso l’alto. Una volta fatta l’abitudine a questo peculiare amoreggiare tra fisica serpentina e strana scelta dei tasti, l’esplorazione degli scenari non sarebbe nemmeno malaccio, non fosse che il controllo del nostro squamato amico avviene relativamente alla posizione della telecamera e non del protagonista stesso: vista la complessità di alcuni passaggi e la necessità di correggere la posizione della visuale, i movimenti della levetta analogica sinistra devono quindi continuamente “tararsi” con quelli della levetta analogica destra (che gestisce – appunto – la telecamera); in certe fasi è persino necessario ruotare la visuale e, al contempo, tenere sollevata la testa di Noodle, cosa possibile solo qualora Madre Natura vi abbia donato due pollici destri (oppure usando il mento su RS, come mi è capitato di fare più di una volta).

Qualora un eventuale Snake Pass 2 correggesse il tiro sulle criticità, potremmo trovarci di fronte a un imperdibile gioiellino

Insomma… per quanto mi sia impegnato nel far mio il sistema di controllo, sono molte più le volte in cui alla morte di Noodle ho inveito verso il gioco e i suoi autori, anziché verso me stesso per la mia comunque conclamata incapacità. Un peccato letteralmente “mortale”, quello di Sumo Digital, perché tarpa le ali a un videogioco per certi versi fantastico, bagnato da un level design eccellente e graziato da uno stile unico e gioioso. E anche longevo, oserei dire, visto che serve parecchio tempo per portare a casa tutti e quindici i livelli ripulendoli a dovere, anche facendosi aiutare dalla Visione del Serpente, una sorta di “senso da witcher” che evidenzia gli oggetti nascosti nello scenario e che si sblocca una volta completata la prima run. Qualora un eventuale Snake Pass 2 correggesse il tiro sulle criticità evidenziate, potremmo trovarci di fronte a un imperdibile gioiellino.

Era da parecchio tempo che non inveivo con cotanta veemenza verso un videogioco. Il peculiare sistema di controllo e la fisica che replica le dinamiche di movimento di un serpente rappresentano la croce e al contempo la delizia di Snake Pass. Non lasciatevi ingannare dal look colorato e puffoso: qui si crepa spesso, e anche male. Il problema è che – un po’ più di talvolta – la morte sopraggiunge per colpe non direttamente imputabili all’incapacità del giocatore. Detto questo, se tiriamo in ballo l’ispirato level design e la buona resa tecnica, non sarebbe una bestemmia sostenere che il titolo di Sumo Digital abbia da insegnare qualcosa a puzzle platform ben più blasonati. Qualora siate persone dotate di una gran pazienza e self control, Snake Pass potrebbe rivelarsi il giusto titolo con cui passare il tempo nelle prossime settimane; in caso contrario, lasciate perdere o dotatevi di una buona dose di camomilla prima di iniziare a giocare.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Eccellente level design.
  • Stilisticamente e tecnicamente ben riuscito.
  • Il pieno completamento tiene impegnati per un bel po'.

Contro

  • Sistema di controllo a dir poco rognoso da digerire.
  • Eccessivamente frustrante, specie in alcuni passaggi avanzati.
7.7

Buono

Detto, fatto, un po' matto. Il Kikko redazionale passa per vecchio e stanco, ma è quello che porterà un fiore, un mouse e una tastiera sulle tombe di tutti gli altri loschi figuri che gravitano per le nebbiose vie di TGM.

Password dimenticata