Resident Evil 7: Biohazard – Banned Footage Vol. 1 – Recensione

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Non abbiamo fatto in tempo a fuggire dagli orrori di casa Baker, che Capcom ha deciso di ributtarci fra quelle infernali mura, con un DLC ad alto contenuto adrenalinico. Il primo di questi cosiddetti Banned Footage presenta due nuove avventure, che ci racconteranno un po’ più nel dettaglio le vicende di Clancy Javis. Trattasi del cameraman di quella sfortunata troupe le cui vicende, fino ad oggi, erano state relegate a una registrazione su VHS, presente tanto nella demo, quanto nelle prime fasi del gioco finale. La triade se l’era vista brutta in quell’abitazione, e di certo qualcuno si sarà domandato quale orrendo destino fosse toccato ai sopravvissuti. Beh, se avete giocato e finito Resident Evil 7 (qui la nostra recensione) dovreste saperlo ormai, eppure – a quanto pare – non tutta la verità è stata raccontata…

ERA MEGLIO MORIRE DA PICCOLI…

Di fatto, Banned Footage Vol. 1 ci permette di giocare due sezioni piuttosto differenti in termini di gameplayIn “Incubo” ci risveglieremo sul freddo e umido pavimento delle cantine dei Baker, un ambiente che non faticheremo di certo a riconoscere. Claustrofobico e poco illuminato, questo luogo presenta però qualche differenza sostanziale rispetto a quanto visto con Ethan: ci troveremo infatti a combattere contro ondate su ondate di Micomorfi, nel tentativo di sopravvivere fino all’alba.

RESIDENT EVIL 7 DLC 01

Gli ingranaggi meccanici (la moneta di questa sezione) verranno prodotti costantemente da dei compattatori posti in alcune stanze

La meccanica base di questa sezione gira attorno al fatto che per difenderci dovremo costruire armi, munizioni e persino upgrade, convertendo degli ingranaggi meccanici (a conti fatti, la moneta di questa sezione) che verranno prodotti costantemente da dei compattatori posti in alcune stanze. Ve ne sono quattro in totale, due accessibili immediatamente e i restanti chiusi dietro ad alcune porte da forzare con l’agente corrosivo. Anche quest’ultimo ha un costo, e pertanto bisognerà ponderare con attenzione come investire i propri averi, visto e considerato che a ogni singolo acquisto corrisponderà un aumento di prezzo. Quindi, se i proiettili della pistola all’inizio costano appena 50 pezzi, a furia di comprarne diventeranno carissimi, rendendoli – di fatto – meno convenienti rispetto ad altre munizioni. Questo vale per ogni oggetto, compresi i potenziamenti, assolutamente da non sottovalutare se sperate di sopravvivere agli attacchi sempre più massicci dei Micomorfi (per non parlare di Jack, che non mancherà di farci visita).

Nell’area di gioco non mancano trappole attivabili, sempre dietro pagamento, comprendenti bombe a filo, bidoni esplosivi e persino una torretta automatica. Non aspettatevi però trattamenti di favore, specialmente durante le prime partite, quando sarà disponibile solo una minima parte dell’inventario e nessun aiuto concreto. Per fortuna, a ogni game over il punteggio finale andrà a incrementare un contatore generale, con conseguente accesso a delle fondamentali ricompense sotto forma di armi, munizioni più potenti e materiale aggiuntivo.

LA CUCINA DELLA NONNA

La seconda sezione del DLC è “La stanza”, un’”amorevole” camera da letto dove l’angelo del focolare, al secolo Marguerite Baker, pretenderà di nutrirci con i suoi disgustosi manicaretti. Un consiglio, meglio non contraddirla fin da subito o ne subiremo le conseguenze. Per fortuna, la vecchia megera, dopo le doverose presentazioni, ci lascerà soli soletti: senza esitazioni, dovremo quindi metterci alla ricerca di una via d’uscita, risolvendo una serie di enigmi ambientali.

RESIDENT EVIL 7 DLC 06

ne “La stanza” Marguerite Baker non mancherà di farci visita per capire cosa stiamo combinando

In fondo, non sembra poi così difficile, non fosse che alcune nostre azioni risulteranno involontariamente rumorose, attirando l’attenzione di Marguerite, che non mancherà di farci visita per capire cosa stiamo combinando. In tali frangenti, risulterà essenziale farci trovare a letto come dei bravi bimbi, stando però ben attenti a non lasciare alcuna traccia della nostra attività (anche un cassetto aperto potrebbe rovinarci). Devo dire di aver apprezzato maggiormente questa sezione, forse perché più in linea con lo stile di Resident Evil 7, decisamente meno votato all’azione rispetto agli ultimi capitoli.

Per gli amanti delle sfide estreme esiste comunque un’ulteriore chicca in Banned Footage Vol. 1, ovvero la modalità “Ethan deve morire”, che non è un livello di difficoltà nuovo, bensì un micidiale minigioco. Armati inizialmente di un ridicolo coltellino, dovremo fronteggiare Micomorfi fortissimi e in grado di ucciderci con un paio di colpi, il tutto potendo contare solo su alcuni box dal contenuto e dalla disposizione totalmente randomici. Una sfida per chi ha molto tempo da perdere e tanta, infinita pazienza.

Questo primo DLC di Resident Evil 7 si difende più che degnamente, offrendo una nuova visione del mondo di gioco, che di fatto sembra voler abbracciare tanto gli appassionati dell’azione dura e pura, quanto chi invece preferisce spremersi le meningi. Il risultato è globalmente positivo e offre delle sfide che – di certo -solleticheranno gli appetiti di tutti i giocatori che si sono cimentati nella modalità Manicomio. Qualche trofeo/achievement in più, però, non avrebbe guastato e in fondo a livello di contenuti c’è proprio il minimo indispensabile, tanto che mi viene difficile consigliarlo come acquisto al di fuori del season pass.

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Pro

  • Nuove avventure in casa Baker.
  • La sezione nella stanza è ben riuscita.
  • Livello di sfida notevole e ben calibrato in Incubo.

Contro

  • Non aggiunge davvero nulla a livello di storia.
  • "Ethan deve morire" è fin troppo elitario.
  • Pochissimi nuovi trofei/achievement.
8

Più che buono

Sta lì, sornione e silenzioso alla scrivania, come se non esistesse. E invece esiste eccome, il TMB redazionale, grazie al quale ogni newser la mattina si alza sapendo che deve correre più veloce di lui, se vuole mangiare. Attenzione, però, a non lasciarlo da solo con un mojito, perché potrebbe finire tutto a schifio in un amen.

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