Dead Rising Collection – Recensione

PC PS4 Xbox One

Dopo aver riproposto su PS4 e Xbox One la sua saga in salsa zombie per eccellenza, Capcom ha sentito la necessità di rilanciare Dead Rising, anche in previsione della pubblicazione del quarto capitolo, in dirittura d’arrivo su Xbox One (e PC) nei prossimi mesi.

IL CAPOSTIPITE

In questa vera e propria collection di titoli sospesi fra umorismo sanguinolento ed estetica camp, la vera punta di diamante è rappresentata da Dead Rising, ovvero il capostipite della saga, finora appannaggio della sola Xbox 360. Il primo capitolo rappresenta, dopotutto, il punto d’inizio di una serie che, negli anni, è andata via via perdendo il suo smalto e la freschezza di quegli ingredienti che resero l’avventura d’esordio di Frank West un classico da tenere in considerazione anche a distanza di anni dalla sua pubblicazione.

Dead Rising Collection immagine PC PS4 Xbox One 04

il fascino dell’opera originale stava nel mix di ingredienti vincenti corredato da un’estetica volutamente esagerata

Non bisogna infatti scordare che, a differenza dei sequel, Dead Rising fu sviluppato interamente da un team nipponico, riportando tra le fila di non morti (che appaiono su schermo come in un “Dynasty Warriors” qualsiasi) una filosofia che voleva alla base del divertimento una vera e propria esperienza di sopravvivenza, fra obiettivi a tempo da completare e sopravvissuti non troppo svegli da scortare tra orde di non morti affamati di sangue. Un aspetto “hardcore”, quello della gestione degli obiettivi a tempo, che è andato perdendosi sequel dopo sequel, concedendo maggiore spazio a quegli elementi che, ad un’analisi superficiale, sembravano rappresentare la vera copertina di un’opera che voleva essere molto di più: un grande numero di nemici da mazzuolare, tante armi fra cui scegliere e una vasta gamma di vestiti e accessori da cui attingere per personalizzare il proprio eroe, fra cui improbabili sex toy di dubbio gusto.

Come dicevo, il fascino dell’opera originale stava nel mix oculato di ingredienti vincenti corredato da un’estetica volutamente esagerata, un aspetto esploso solamente con i seguiti sviluppati da Capcom Vancouver e, ancora una volta, rielaborati nel terzo episodio, che ha dismesso completamente la palette cromatica acida e gli aspetti più controversi del comparto visivo in favore di toni drammatici mai davvero convincenti.

I’VE COVERED WARS, YOU KNOW?

Ma veniamo al sodo: la compilation proposta da Capcom (ma è possibile acquistare i titoli anche singolarmente, non dimentichiamolo) include Dead Rising, Dead Rising 2 e Dead Rising 2: Off the Record.

Dead Rising Collection immagine PC PS4 Xbox One 01

Brucia la mancanza di Case Zero e Case West, due avventure stand alone

Il primo episodio rimane sicuramente quello più solido, al netto di un livello di sfida che difficilmente lascerà respiro ai giocatori meno accorti, tuttavia è anche l’iterazione meno intrigante dal punto di vista prettamente estetico: il lavoro di remastering è convincente solamente a metà, con una qualità dell’immagine sicuramente più pulita grazie ad una risoluzione di 1080p effettivi e un counter FPS sbloccato fino a 60, ma mai davvero granitico. Per un’esperienza che renda giustizia al classico, il consiglio è quello di rivolgersi all’edizione PC. Gli asset grafici rimangono tuttavia gli stessi dell’edizione Xbox 360, così come nessun tipo di modifica estetica è stato apportato al comparto texture; bisogna, fondamentalmente, prendere il titolo per quel che è, come una bella attrice che porta sul volto i segni dell’età.

Nel caso di Dead Rising 2, un lavoro decisamente più recente, la situazione migliora, e a parte un restauro poco convincente delle sequenze in CGI, la qualità dell’immagine e del comparto estetico è sicuramente buona. Brucia la mancanza di Case Zero e Case West, due avventure stand alone pubblicate nel solo formato digitale per Xbox Marketplace, che raccontano rispettivamente vicende ambientate prima e dopo il secondo capitolo. Tuttavia non se ne può fare una colpa a Capcom, considerato il poco peso che hanno nella continuità narrativa della serie.

Il primo capitolo rappresenta il punto d’inizio di una serie che è andata via via perdendo lo smalto e la freschezza che resero l’avventura un classico

Ultimo, ma non meno intrigante, Dead Rising 2: Off the Record, una sorta di “what if” del secondo capitolo che vede, ancora una volta, Frank West nel ruolo del protagonista. Questo videogioco è una mosca bianca all’interno dell’industria dell’intrattenimento, e benché poggi le basi su un’avventura già raccontata (e su un comparto grafico totalmente recuperato dal prequel), rappresenta un mix fra il primo e il secondo capitolo, con momenti riusciti e situazioni ancora più fuori testa, ovviamente non canoniche (anche se non sarebbe il caso di precisarlo). Queste due produzioni presentano una veste grafica praticamente identica alle controparti PC, disponibili da diverso tempo nel listino Steam, e una modalità online cooperativa che permette di affrontare l’avventura con gli amici, aspetto, quest’ultimo, che non ho potuto testare in sede di recensione.

Inutile, infine, aspettarsi bonus o contenuti inediti: è chiaro che, come per i tre episodi di Resident Evil giunti recentemente nei listini digitali di PS4 e Xbox One, il focus della casa giapponese sia quello di portare in forma giocabile alcuni dei suoi marchi di maggiore successo, senza tuttavia impegnarsi troppo sul profilo prettamente tecnico. E con un portfolio come quello di Capcom, chi avrebbe fatto diversamente?

Con il Dead Rising Triple Pack, la casa di Resident Evil ha voluto festeggiare i dieci anni di una saga che ha saputo intrattenere milioni di giocatori, specialmente su console Microsoft. È interessante notare come il franchise abbia spostato l’attenzione dall’ossatura ludica del capostipite a caratteristiche più caciarone e semplicemente “spettacolari” mostrate negli ultimi trailer dell’imminente sequel. Questa offerta è sicuramente un ottimo modo per riscoprire il primo, glorioso episodio e, perché no, vestire la gialla tuta da biker di Chuck Greene in compagnia di amici, fra una mattanza e l’altra a base di carne putrida e accessori sopra le righe.

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Pro

  • Qualità dell’immagine notevolmente migliorata.
  • Il primo Dead Rising è ancora un ottimo esempio di titolo hardcore ragionato.
  • La modalità cooperativa del secondo e di Off the Record.

Contro

  • Asset grafici praticamente identici agli originali.
  • Mancano Dead Rising 2 Case Zero e Case West…
  • … e non sarebbe stato male vedere il terzo capitolo anche su PS4.
7.5

Buono

C'è chi dice che nella sua stanzetta, dietro una mole spaventosa di fumetti d'epoca giapponesi, si celino misteri infiniti. Da sempre appassionato di videogame made in Japan e delle opere animate di Kunihiko Ikuhara, dategli un qualsiasi J-RPG e lo renderete un orsetto felice.

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