The Walking Dead: Michonne - Ep. 2: Give No Shelter - Recensione

Android iOS PC PS3 PS4 Xbox 360 Xbox One

Dopo il deludente primo episodio di The Walking Dead: Michonne (almeno secondo gli standard cui ci ha abituati Telltale in questi anni, ovviamente), ero abbastanza curioso di vedere se la casa americana sarebbe riuscita a risollevare le sorti di una stagione spin-off partita piuttosto male. Purtroppo, al termine dell’ora e mezza scarsa di questa seconda puntata, posso dire che non è così.

MICHONNE MINORE

walking dead michonne episodio 2

L’introduzione del “branco” di zombie senza mascella di Michonne è uno dei pochi momenti belli del gioco


Questo nuovo episodio prosegue la già debole narrazione del precedente, con Michonne impegnata a sfuggire all’ennesimo gruppo di cattivi di cui è finita suo malgrado prigioniera. Non posso e non voglio rovinare nulla a chi ancora non ci ha giocato, e quindi non aggiungerò altro. Posso solo dire che, dal punto di vista del racconto, ci sono alcune trovate piuttosto riuscite e che coinvolgono, anche se solo per qualche istante, come l’introduzione del “branco” di zombie senza mascella con cui abbiamo incontrato Michonne nella serie televisiva, ma per il resto c’è davvero poco altro. Gli altri momenti teoricamente importanti e che dovrebbero creare tensione nel giocatore vanno, nella maggior parte dei casi, oltre il prevedibile, non prendendosi neppure la briga di lasciare un po’ di suspence su come potrebbero andare a finire. Quando è Michonne a rischiare la pelle, non ci si riesce a preoccupare più di tanto, perché sappiamo perfettamente che se la caverà, in un modo o nell’altro, e questo è un errore concettuale del gioco, come ho già scritto il mese scorso, da cui non se ne esce; quando sono altri in pericolo di vita, invece, l’empatia che si è sviluppata con loro è talmente poca che una loro eventuale dipartita non ci lascerebbe per nulla colpiti.

UNO ZOMBIE TIRA L’ALTRO

walking dead michonne episodio 2

I tentativi di costruire una narrazione di spessore cadono tutti nel vuoto


Ci sono momenti in cui gli sviluppatori cercano di costruire “qualcosa” di significativo, e lo fanno riprendendo idee e situazioni già viste nelle prime due stagioni di The Walking Dead, ma non ci riescono proprio. Sarà perché puzzano di già visto (e non per colpa degli zombie, qui ormai ridotti a mero riempitivo tra un dramma umano e l’altro), sarà perché non c’è una narrazione di spessore dietro, ma il risultato non cambia. Anche qui, senza voler spoilerare nulla, la conclusione dell’episodio ci pone di fronte a un bivio di quelli grossi, di quelli che cambiano la storia di Michonne, che in teoria dovresti mettere in pausa il gioco per prendere fiato e riflettere, e invece no. Per me, perlomeno. Non ho avuto neppure un attimo di esitazione nel prendere la decisione che ho preso, e anzi, ho vissuto tutta la parte che ha condotto a quel bivio aspettando solo che gli sviluppatori mi ci facessero arrivare. Delude anche per il filone secondario del gioco, quello che si dovrebbe occupare di raccontare il passato di Michonne e i fantasmi che la ossessionano, che nella realtà dei fatti racconta proprio poco, lasciandoci solo qualche briciolina.

walking dead michonne episodio 2

Da ultimo, al netto di un titolo che dal punto di vista grafico non si può davvero più vedere, ho notato una cura generale piuttosto blanda, dagli achievement talmente poco originali che sono semplicemente numerati in ordine (1, 2, 3, 4…) a “errori di montaggio” che, almeno in un videogame, non mi era mai capitato di incontrare, per arrivare a momenti “concitati” in cui un gioco come questo scatta, e anche vistosamente, su un PC che fa girare Need for Speed al massimo del dettaglio a 120 frame al secondo. Assurdo.

C’è proprio qualcosa, in questa produzione Telltale, che non funziona. La storia continua a non appassionare, così come i personaggi che la popolano, figli di una cura davvero minima nella costruzione di vicende in qualche modo interessanti. A voler essere cattivi, ci sarebbe da pensare a un gioco fatto più per obblighi contrattuali che altro. Il mese scorso il primo episodio si era meritato una sufficienza più sulla fiducia che sulle sue effettive qualità; a questo giro non me la sento di essere così clement(in)e, e sono ancor meno ottimista per la conclusione della miniserie di Michonne.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • È un gioco ambientato nel mondo di The Walking Dead.

Contro

  • Storia sempre meno appassionante.
  • Nessuna scelta o situazione difficile davvero coinvolgente.
  • Una cura realizzativa davvero ai minimi storici.
5.5

Insufficiente

Il giovin virgulto si diletta con i racing game da molto prima che inventassero la ruota. Pare che Crammond, nei ritagli di tempo di Claudio, abbia usato delle sessioni di guida del nostro eroe per programmare l’IA dei piloti in GP2. Oltre ai titoli corsaioli, Claudio ama le avventure, le serie TV, i platform e gli FPS vecchia scuola.

Password dimenticata