Call of Duty: Black Ops III - Recensione The Awakening DLC

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Nella recensione di Call of Duty: Black Ops III su TGM (la nostra amatissima rivista cartacea, intendo… l’ultimo numero lo trovate qui) ho avuto modo di parlare dell’enorme quantità di contenuti del gioco – tra due campagne in singolo/co-op, modalità zombie, un lungo easter egg arcade e il multiplayer competitivo con gli specialisti – e di come la qualità degli stessi non fosse mai eccelsa ma, almeno, abbastanza buona da rendere Black Ops III un’ottima torta per gli appassionati.

La bagarre nazi-zombie di Der Eisendrache si mette a confronto con la storia stessa di questo sottogenere degli FPS


In questo senso, The Awakening è quantitativamente un DLC in piena tradizione Call of Duty, con 4 nuove mappe e un nuovo scenario zombie, ma va anche a rinforzare il lato qualitativo della produzione nella raffinatezza media di ogni pezzo, con particolare plauso ad almeno due delle mappe e a tutta la brutale campagna co-op, come vedremo molto “classica” (proprio in termini di storia degli FPS, più che di Call of Duty) ma infinitamente gustosa.

Come dicevo, la qualità delle mappe è decisamente buona, magari non sorprendente nel disegno dei livelli – con predominio di scontri ravvicinati e vita difficilissima per i camper – ma comunque tesa ad accontentare tutti i palati, dai giocatori più cauti che si arroccano o spaziano per gli interni a quelli più dinamici che sfruttano jetpack e corsa sui muri per sorprendere gli avversari. La mappa più varia e, a conti fatti, anche la più originale è Gauntlet, che sfrutta il classico approccio di Treyarch a “tre canali” e fa diventare tali diramazioni una sorta di summa stilistica della serie, per come sono disposti corridoi e piccole arene ma anche per l’area urbana, la base nei ghiacci e la giungla che ne caratterizzano le porzioni, all’interno di un centro addestramento Black Ops.

the awakening

The Awakening è quantitativamente un DLC in piena tradizione Call of Duty


Piacevole e alquanto varia nell’approccio anche Splash
, ambientata in un parco divertimenti e particolarmente generosa di piccole piscine, percorsi sott’acqua e spaziose linee di mira, bella da vedere e lievemente più tattica del solito da giocare. Tra le mappe riuscite va senz’altro inserita anche Skyjacked – con la sua forma allungata, l’arena centrale e l’aggiunta di pareti percorribili in acrobazia – che tuttavia non rappresenta formalmente nulla di nuovo e, anzi, è un omaggio diretto a una mappa quasi omonima di Black Ops II, con un grande flyer al posto dell’originale mega-yacht. Rise, infine, è probabilmente la più debole del pacchetto, non per la brutta fattura ma per l’ovvietà dell’ambientazione – un impianto industriale con rampe e capannoni – e delle scelte di design.

Purtroppo il DLC non aggiunge al comparto competitivo nessun nuova classe o arma, e questa è senza dubbio la sua pecca più grave. Per fortuna, però, mi è piaciuta un sacco la sostanza del nuovo capitolo co-op Der Eisendrache, subito successivo a The Giant, che riprende le avventure più propriamente “nazi-zombie” dei personaggi di Origins – Dempsey, Nikolai, Richtofen, e Takeo – e le porta a confronto con la storia stessa di questo sottogenere fanta-horror negli FPS, in un castello che odora di Wolfenstein a ogni stanza o passaggio segreto da sbloccare. Lo schema è quello più classico, dunque meno sfaccettato e originale rispetto a Shadow of Evil, ma anche divertentissimo da portare a termine, oltre che ostico al punto giusto e, al solito, disseminato di sorprese visive e/o giocabili. Dai, bene così.

Ovviamente abbiamo provato The Awakening su PS4, e tutti sappiamo come il mese di anticipo su PC e soprattutto su Xbox One evidenzi ancor più l’attuale rapporto di forze, a maggior ragione quando si parla di Call of Duty. La generazione attuale di console ha un vincitore commerciale, e ormai ci vorrebbe l’apocalisse per scalzarlo.

Black Ops III The Awakening è un DLC piuttosto classico nella quantità di contenuti rispetto ai pacchetti visti gli scorsi anni, ma la qualità media di ognuno di essi è piuttosto elevata e si esprime bene nel level design, certo non innovativo, eppure solido come una roccia. Gauntlet e Splash sono mappe con una precisa personalità e lo è anche Skyjacked, che punta sul sicuro con una variante del quasi omonimo livello di Back Ops II. Dispiace per la mancanza di novità per classi, accessori o armi, ma la nuova ambientazione co-op arriva a rafforzare ulteriormente l’offerta, ammiccando agli appassionati di nazi-zombie con uno scenario in Wolfenstein style, circondato da V2 su un picco innevato. Son soddisfazioni.

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Pro

  • Tre mappe su quattro sono più che valide.
  • Co-op nazi-zombie molto classico, ma va bene così.

Contro

  • Avaro in tutto il resto, dalle armi agli specialisti.
8

Più che buono

Marietto è così dentro alla sci-fi che non riesce a trovare la strada per uscirne. Per lui i videogiochi sono proprio questo, una porta per accedere a un pezzo di fantascienza che si realizza qui e ora, senza aspettare la fine del mondo.

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