Destiny: Il Re dei Corrotti - Recensione

PS4 Xbox One

È facile vedere Il Re dei Corrotti come quello che avrebbe dovuto essere Destiny fin dall’inizio. I cambiamenti profondi di questa espansione che traghetta il titolo Bungie verso il suo secondo anno di vita, sono diretta conseguenza delle ore passate dai giocatori di tutto il mondo tra Crogiolo, Assalti e Incursioni. Il Re dei Corrotti è il risultato di un’operazione di limatura del materiale di partenza che è stato messo in mano alla community più di un anno fa. Chi vi scrive ha passato questo primo anno a fare i conti con un sistema di Luce delle armature non proprio funzionale e una politica di ricompense del tutto contraria alla meritocrazia: continuare a giocare significava spesso farsi una violenza, seppure mitigata da un gunplay al limite della perfezione. Con questa prima grande espansione Destiny si prepara a fare il salto e a convincere anche tutti coloro che lo hanno ignorato fino a ora o che, sfiancati dalle scelte non sempre comprensibili di un sistema di progresso al limite del sadomasochismo, lo hanno abbandonato tempo fa.

IL SECONDO TEMPO

Alla luce di quanto detto facciamo un piccolo riassunto delle modifiche introdotte da Bungie per tutti i giocatori prima di concentrarci sui contenuti de il Re dei Corrotti. Il level cap, tanto per cominciare, è stato fissato al livello 40, che si raggiunge in fretta visto che finalmente i nemici, le taglie e le missioni elargiscono nuovamente una generosa quantità di esperienza. La Luce non è più un parametro strettamente dipendente dall’armatura, ma diventa una media dei valori di attacco e difesa: il valore sale e scende a seconda di quanto equipaggiamo, il che spesso ci porta a sacrificare armi con abilità che ci interessano in favore di un livello di Luce maggiore. Questo inconveniente viene in parte smussato dalla possibilità di infondere altre armi in quelle esotiche e leggendarie in nostro possesso (a patto che il loro valore di attacco sia superiore) permettendoci di migliorare gli strumenti di morte con i quali abbiamo maggiore affinità. La gestione dell’equipaggiamento quindi non si ferma a trovare armi e armature con valori più alti ma è un valzer di esigenze e continui aggiustamenti tra la necessità di prepararsi al meglio per una determinata attività e la voglia di accrescere il proprio livello di Luce.destiny il re dei corrotti rece 01

La Luce non è più un parametro strettamente dipendente dall’armatura, ma diventa una media dei valori di attacco e difesa

Ma Destiny offre anche tantissime altre attività oltre a questo nuovo esercizio di bilanciamento dell’equip, per esempio le nuove quest secondarie, da percorrere tappa dopo tappa con reward differenti a seconda della difficoltà e della durata. Il tutto è raccolto con ordine all’interno di una nuova scheda dal nome abbastanza esplicito: Imprese. La schermata si riempie nel giro di qualche ora, proprio come un journal degno di un MMORPG, a ribadire ulteriormente la vocazione di Destiny al PvE fuori dal Crogiolo. Tutte queste possibilità erano proprio ciò che mancava all’Anno Uno di Destiny, dove ci si sparava addosso nel Crogiolo (o nelle Prove di Osiride), o si affrontavano i Cala la Notte, le Prigioni e le Incursioni, sperando di droppare qualcosa che potesse aver senso per il nostro personaggio.

L’altra aggiunta interessante, poi, riguarda le nuove sottoclassi che aggiungono un’ulteriore specializzazione a chi ha voglia di lavorarci un po’ sopra, vista anche l’affinità delle abilità dell’equipaggiamento spesso legate alle Super di ciascun mestiere. Tra tutte spicca in particolar modo quella del Cacciatore, con la sua nuova abilità di supporto che incatena i nemici nelle vicinanze della freccia scagliata dal suo arco e consente ai compagni di volgere a favore una situazione che spesso sembra senza via d’uscita. Da segnalare anche il martello del Titano, già potentissimo di suo, che con la giusta combinazione di equipaggiamento può diventare devastante specialmente in PvP. Personalmente non ho apprezzato invece il fulmine che usa lo Stregone; è comunque possibile che sia solo la mia avversione a una classe che proprio non apprezzo, visto che nel multiplayer ho incontrato Stregoni in grado di spazzare via mezza squadra avversaria con la nuova Super.
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LUNGA VITA AL RE

Per quanto riguarda i contenuti de il Re dei Corrotti, la campagna aggiuntiva prevede lo scontro con Oryx, il padre di Crota, non proprio d’accordo con la fine ingrata che abbiamo fatto fare al figlioletto. La caratteristica di questo potentissimo avversario è di riuscire a corrompere i cattivi già esistenti nell’universo di Destiny, trasformandoli in versioni “oscure” caratterizzate da attacchi e proprietà del tutto nuove.

Bungie non si è limitata a popolare con questa nuova versione dei cattivi le zone de Il Re dei Corrotti ma li ha lasciati liberi di inquinare anche quelle vecchie

I nemici corrotti sono in grado di teletrasportarsi, di sdoppiarsi oppure di sparare una bolla di oscurità capace di accecarci, e sono in possesso di tutta una serie di altri attacchi davvero fastidiosi. Bungie non si è limitata a popolare con questa nuova versione dei cattivi le zone de Il Re dei Corrotti ma li ha lasciati liberi di inquinare anche quelle vecchie. Grazie a questo espediente anche il giocatore veterano è stimolato ad affrontare nuovamente i contenuti che ormai conosce a menadito, godendo anche del vecchio materiale. Se consideriamo tutto quello che è stato messo sul piatto tra i nuovi Assalti, la nuova Incursione e le mappe multiplayer (che godono di due nuove modalità: Frattura e Pandemonio) l’offerta è davvero una di quelle che non si possono rifiutare. Activision ha anche colto al volo l’occasione per lanciare sul mercato un nuovo scatolato per ingolosire i novellini che comprende il gioco base e tutti i contenuti aggiuntivi fin’ora pubblicati. Qualche problema storico tuttavia permane: la tendenza al farming per chi ha raggiunto l’endgame ed è in cerca dei prezzi più pregiati, ma anche la ripetitività di tante Imprese che reiterano una formula standard applicandola ad ambienti diversi. Soprattutto resta il fatto da condannare che molte attività non prevedono un sistema di matchmaking: un vero e proprio cancro che affliggerà il gioco fin quando Bungie non capirà che è il caso di lasciare al giocatore la libertà di comporre il party.

La rivoluzione dell’intero sistema ha favorito un senso di progressione di cui il giocatore beneficia continuamente. Questo abbatte il muro di gomma contro il quale si rimbalzava fino a qualche settimana fa, quando ci si bloccava alla ricerca di equipaggiamento per alzare il livello di Luce. Le possibilità offerte da Il Re dei Corrotti sono tante e, valutando l’intera proposta all’alba di questo Anno Due, possiamo sostenere senza paura che Destiny ora ha tutto un altro senso di esistere. Permangono alcuni problemi storici, come la discutibile assenza di matchmaking in tutte le attività. Speriamo che in un futuro prossimo Bungie possa aprire gli occhi sulla possibilità di correggere queste falle ma nel frattempo ci godiamo un presente che è di decisamente tutt’altra pasta rispetto a una partenza convincente ma piena di problemi.

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Pro

  • Molta più varietà.
  • Il senso di progressione è decisamente più appagante.
  • Il gunplay sempre al limite della perfezione.

Contro

  • Il farming sembra pratica inevitabile.
  • Bungie deve inserire il matchmaking in ogni modalità.
9

Ottimo

Detto, fatto, un po' matto. Il Kikko redazionale passa per vecchio e stanco, ma è quello che porterà un fiore, un mouse e una tastiera sulle tombe di tutti gli altri loschi figuri che gravitano per le nebbiose vie di TGM.

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