Dead Pixels

Dead Pixels

Nome: Dead Pixels S.r.l.s
Anno di fondazione: 2016
Sede: Corso Mediterraneo, 76, Torino
Sito web: www.deadpixels.it
Social: https://www.facebook.com/DeadpixelsProd
Email: [email protected]

Marseguerra Maurizio (founder, Art Director)
Gallo Giacomo (founder, Game Programmer)
Mangano Pasquale (founder, Game Programmer)
Mariani Luca (founder, Sound Designer)
Pulito Piergianni (founder, Game Programmer)
Nicastro Gabriele (Lead Artist)
Clares Liza Adrian (2D Artist)
Ameglio Enrico (3D Artist)
Appio Luca (3D Artist)
Tursi Mario (3D Artist)
Carollo Alessandro (3D Artist)
Belmonte Nicolò (Writer)
Corrado Gianni (Composer)
Indigofloor (Marketing)

Singularity Project (appena lanciato)

INTERVISTA a Piergianni Pulito

Raccontati!

Dead Pixels è un game studio di nuova generazione specializzato in prodotti di Virtual Reality. Il team è attualmente composto da quattordici persone, con competenze e background molto eterogenei che spaziano dai settori più tecnici a quelli prettamente più artistici.

Come hai iniziato a sviluppare videogiochi? Qual è il tuo percorso formativo?

Dead Pixels nasce dalla passione di alcuni ragazzi per l’intrattenimento digitale: il cinema, i videogiochi e le tecnologie. Tre di noi hanno già una certa esperienza nel settore della videoproduzione avendo lavorato per cortometraggi, spot per la rete, video musicali ed eventi. Adesso il nostro sogno si sta ampliando: diventare produttori indipendenti di prodotti di intrattenimento videoludico. Il team ha un’età media di 24 anni, infatti alcuni di noi fondatori sono laureandi magistrali in Computer Grafica presso il Politecnico di Torino, altri si sono appena laureati nello stesso corso di studi.

Cosa o chi ti ha spinto e incoraggiato a intraprendere lo sviluppo di videogiochi?

Dead Pixels nasce dalla passione di alcuni ragazzi per l’intrattenimento digitale: il cinema, i videogiochi e le tecnologie. Tre di noi hanno già una certa esperienza nel settore della videoproduzione avendo lavorato per cortometraggi, spot per la rete, video musicali ed eventi. Adesso il nostro sogno si sta ampliando: diventare produttori indipendenti di prodotti di intrattenimento videoludico. Il team ha un’età media di 24 anni, infatti alcuni di noi fondatori sono laureandi magistrali in Computer Grafica presso il Politecnico di Torino, altri si sono appena laureati nello stesso corso di studi.

Quali sono i tuoi obiettivi?

Dead Pixels mira a creare esperienze con un forte focus sull’immersione psicologica costruendo trame profonde e non lineari, in cui le scelte del giocatore influenzano il corso degli eventi. Ogni gioco propone nuovi paradigmi d’interazione e, grazie ad Handy Gesture System, un sistema proprietario di riconoscimento gestures, mira alla definizione di uno standard per l’interazione con sistemi di realtà virtuale che supportano il tracciamento delle mani (HTC Vive, Oculus Rift, Playstation VR) che renda l’esperienza più naturale e minimizzi i problemi dovuti alla sickness.

Allo Svilupparty 2017 quale progetto presenterai?

Singularity Project, il primo titolo in cantiere, è un videogioco di ruolo per PC e console di nuova generazione interamente pensato per la Realtà Virtuale. E’ un gioco di ruolo Open World fortemente incentrato sulla narrazione che permette al giocatore di modificare il corso della storia attraverso le proprie scelte.

Quali pensi che siano i punti di forza del tuo prodotto?

Singularity Project, sebbene proponga alcune meccaniche di gameplay simili ai suoi competitors, rappresenta il primo prodotto in assoluto ad implementare un sistema di controlli totalmente basato su gestures ed è uno dei primi prodotti in assoluto per VR a narrare una storia di tipo interattivo. Il taglio cinematografico, la narrazione non lineare, un gameplay dinamico e una grafica di qualità rappresentano le features principali che caratterizzano il gioco.

Un consiglio rapido per chi vorrebbe sviluppare videogiochi

Tra i tanti consigli che possono essere utili a chi vorrebbe sviluppare videogiochi, il nostro è sicuramente quello di non arrendersi malgrado tutti i limiti e le difficoltà che si possono riscontrare in un mercato così grosso e concorrenziale come quello dei videogiochi.

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