Controller Access PS5 – Recensione

Se osserviamo attentamente i videogiochi odierni e gli esempi più virtuosi, noteremo che l’accessibilità ha fatto passi in avanti da gigante. Lato hardware forse siamo ancora un po’ indietro, ed è per questo che fa ancora più piacere ritrovarsi qui a parlare del Controller Access, una periferica per PlayStation 5 realizzata appositamente pensando ai gamer affetti da disabilità.

Grazie al gentile omaggio di Sony, durante le vacanze natalizie abbiamo potuto testare due controller Access PS5. La prova ha richiesto del tempo perché, dopo averci messo mano per capirne le principali caratteristiche, ci è sembrato doveroso lasciare che a sperimentare il controller fosse anche Arianna Alosi, mia sorella nonché una persona capace di fornirmi spunti, punti di vista e feedback unici.




Convivendo con una subdola patologia autoimmune come l’artrite reumatoide fin dall’età di sei mesi, Arianna non può essere definita una gamer perché, purtroppo, si è sempre vista preclusa la possibilità di tenere in mano un pad abbastanza a lungo da riuscire a godersi una partita intera. Le sollecitazioni alle articolazioni, il peso del dispositivo e il carico sulle braccia dovuto anche alla postura a lei poco congeniale sono solo tre dei tanti fattori che, nel corso degli anni, le hanno impedito di avvicinarsi davvero ai videogiochi, nonostante la spontanea curiosità verso quella strana passione di un fratello avido di esperienze virtuali come il sottoscritto.

CONTROLLER ACCESS, I CONTRO

Ecco perché, quando si è presentata l’opportunità di recensire l’ultimo ritrovato Sony in fatto di accessibilità, non ho esitato a chiederle: “Ary, ti va di provare un controller studiato apposta per aiutare chi ha problematiche fisiche?”. Da lì a scoprire insieme pregi e difetti del nuovo Controller Access il passo è stato breve, ed eccoci qui a condividere l’esperienza con voi. Innanzitutto bisogna sottolineare che il controller disponibile dal 6 dicembre 2023 è utilizzabile esclusivamente con la PlayStation 5 e che il suo costo è di 89.99 €, un dettaglio rilevante principalmente per un motivo: data la sua peculiare forma, se si vogliono avere a disposizione tutti i tasti e le funzioni previste dal DualSense, come il secondo stick per la gestione della telecamera, occorre abbinare al primo controller Access un secondo controller o, in alternativa, un DualSense/DualSense Edge.

senza DualSense non è possibile accedere al feedback aptico, al touchpad e ai grilletti adattivi

Volendo si possono collegare tasti, levette e interruttori esterni tramite quattro jack da 3,5mm posti sulla parte inferiore del controller, tuttavia il risultato resta lo stesso: senza DualSense non è possibile accedere al feedback aptico, al touchpad e ai grilletti adattivi.

Access Controller PS5

Non si tratta di un dispositivo All-in-One, contando il numero di tasti presenti su un solo controller Access e pensando alle capacità del DualSense è proprio questo il difetto che emerge più chiaramente. In sua difesa c’è da dire che, in quanto esclusiva PS5, chi lo acquista, a meno che non sia stato vittima di una truffa, è difficile non abbia in casa un altro DualSense da affiancargli, ergo per alcuni potrebbe trattarsi di un non problema. Chi ha difficoltà a maneggiare un pad standard invece dovrà necessariamente acquistare due Controller Access, ed è un peccato che, nonostante l’esborso doppio, alcune caratteristiche uniche della PS5 siano comunque destinate a restare un miraggio. Un’altra limitazione della periferica è legata all’orientamento del supporto dell’unico stick, il quale può essere allungato/accorciato e posizionato a seconda delle esigenze personali ma soltanto in una delle quattro direzioni previste dai 90°. Ciò può rappresentare un vincolo fin troppo rigido in determinati casi, ma credo anche che la soluzione alla potenziale problematica possa nascondersi in un aggiornamento del software/firmware.

I PREGI DEL PARGOLO SONY

Il Controller Access si presenta in una confezione di facile apertura, un dettaglio che la dice lunga sull’attenzione riposta da Sony nella sua creazione. Anche la sua prima configurazione è intuitiva, sebbene i meno smanettoni potrebbero avere bisogno di supporto in questa fase tra menu, impostazioni e profili vari. Basta guardare di sfuggita il contenuto della scatola per capire subito qual è il punto di forza del nuovo controller: la personalizzazione. Dalla morbida manopola ai singoli tasti, ciascun elemento è intercambiabile e liberamente mescolabile a quelli di ricambio presenti nella scatola in un trionfo di forme, cappucci e superfici differenti, tutte adattabili alle specifiche esigenze dell’utente.

Basta guardare il contenuto della scatola per capire subito qual è il punto di forza del nuovo controller: la personalizzazione

Ognuno può configurare la disposizione e, grazie a un sistema di magneti, i tasti da premere come preferisce. Nulla impedisce di dare libero sfogo alla propria creatività seguendo le indicazioni fornite dal proprio corpo senza doversi adattare alla periferica, è esattamente il contrario con il Controller Access: è lui che si impegna, entro i limiti delle sue possibilità, per adattarsi all’utente, non viceversa. Sotto questo punto di vista Sony ha centrato il bersaglio, il dispositivo possiede la versatilità sufficiente per aiutare tanti giocatori ad abbattere una buon numero di barriere e ostacoli.

Qua e là si intravedono dei margini di miglioramento sicché non mi stupirei se qualcuno lo ritenesse ottimo e qualcun altro invece lo reputasse poco maneggevole. Durante i test probabilmente si è cercato di ideare un dispositivo che rispondesse al maggior numero di esigenze, ma parliamoci chiaro: realizzare un controller in grado di sostituire completamente l’avveniristico DualSense e, al contempo, adattarsi senza compromessi a tutte le patologie attualmente conosciute è un’impresa da titani. Quello di Sony è senza dubbio un lodevole passo nella direzione giusta, diamo a Cesare quel che è di Cesare: il comodo e funzionale tasto centrale, quelli laterali altamente modificabili, la possibilità di riconfigurazione ogni singolo elemento tattile e di salvare i propri setup in tre profili attivabili con buona rapidità, oppure ancora l’opzione con cui affidare la simultanea pressione di due tasti a uno solo di essi sono soltanto alcune delle numerose personalizzazioni che il Controller Access mette – più o meno – comodamente a disposizione dell’utente.

IL PARERE DELL’ESPERTA

Personalmente, nonostante l’attitudine per il gaming, sulle prime ho faticato ad abituarmi alla forma circolare che ingannava la mia memoria muscolare, ma è normale che sia così. Chi si approccia per la prima volta al dispositivo deve mettere in conto che difficilmente sarà amore a prima vista, un periodo di rodaggio è pressoché imprescindibile e la sua durata varia da persona a persona. Dal canto suo Arianna ha incontrato non poche difficoltà a gestire la telecamera con l’altra mano, mentre si è trovata decisamente più a suo agio quando ha potuto focalizzare la sua attenzione e la sua coordinazione su un solo controller, naturalmente precedentemente impostato seguendo le sue indicazioni e i riscontri delle sue mani (ad esempio mettendo il tasto più utilizzato al centro, vedi Fall Guys e il salto).

In generale Arianna ha particolarmente apprezzato la corsa dolce dei tasti e la loro sensibilità accentuata, ma anche la leggerezza e la solidità del controller, la rassicurante forma rotonda e, avendo tanti tasti a portata di mano, il poter giocare comodamente appoggiata a un piano senza essere obbligata a tenere le dita o le braccia in posizioni scomode. Per chi soffre di una patologia simile, evitare di sovraccaricare le articolazioni e i tendini per un periodo di tempo prolungato è vitale per non rovinare quello che dovrebbe essere un momento di svago, proprio come lo è evitare di sforzarsi troppo nella digitopressione (NB: per quanto premere dei tasti possa apparire un’azione naturale, indolore e semplice, non dobbiamo mai dare per scontato che lo sia per tutti).

Per chi soffre di una patologia simile, evitare di sovraccaricare le articolazioni e i tendini per un periodo prolungato è vitale

Bene così dunque, sottolineando per un’ultima volta i pro della bella idea di Sony e in barba agli aspetti un po’ meno convincenti di un Controller Access che offre un contributo prezioso a una causa d’inestimabile valore: rimpolpare la schiera di dispositivi nati al nobile scopo di rendere il mondo videoludico un posto migliore per tutti, nessuno escluso.

Voto: 7.6

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