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Battle Princess Madelyn

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Battle Princess Madelyn - Provato

Senza l’esperienza è dura fare tutto per bene, azzeccando ogni passaggio. Qualche mese fa mi sono gustato Ghosts’N Demons, fenomenale progetto indie realizzato da BonusJZ sul motore di OperBOR (ricalcando & ricolorando il Makaimura for Wonderswan), con l’aggiunta di numerose e brillanti trovate. Tutto bene fino al terzo livello, quando il gioco poneva un bivio, chiedendo in una delle strade di tenere in verticale la sfortunata console Bandai per far letteralmente discendere negli inferi il prode Arthur aggrappato a una corda, un po’ come nel secondo stage di Battletoads. Senza questa possibilità, il livello è stato rimaneggiato alla buona dall’altrimenti fenomenale BonusJZ, con pessimi risultati nel remake di un gioco di per sé poco ispirato, orfano di un Tokuro Fujiwara che, all’epoca, aveva abbandonato Capcom. Una simile sensazione mi ha assalito giocando una versione particolarmente acerba di Battle Princess Madelyn, un gioco di piattaforme platealmente ispirato alla saga di Makaimura (o Ghosts ’n Goblins, che dir si voglia) attorno a cui Casual Bit Games ha creato la sua recente campagna su Kickstarter, con il traguardo raggiunto in una manciata di giorni.

Il level design, insomma, mi ha fatto sbadigliare non poco nei pochi stage affrontati, ma vanno considerate due condizioni. La prima è che si tratta di una pre-alpha, e che ci sarà tempo per spremersi le meningi e tirare fuori trovate geniali come gli tsunami del primo livello di Chomakaimura, considerando che l’uscita del gioco è attesa con calma per febbraio 2018. L’altra è che la banalità dei livelli è forse l’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso al momento, perché tutti i pezzi del puzzle ci sono, e aspettano solo di essere messi assieme con criterio. La pixel art è semplicemente eccezionale, con la giovane Madelyn e il demoniaco nugolo di antagonisti realizzati con squisito gusto e rispetto. Sprite e fondali non sfigurerebbero nella produzione CPS1/2 dei tempi d’oro, dotati di forte personalità e un citazionismo per palati raffinati. Una delle armature extra che ho raccolto ricorda per fattezze e colori quella del guerriero Derek di The King of Dragons, mentre l’onnipresente compagno fantasma Fritzy presenta più di una similitudine con i famigli di Midnight Wanderers. Diavolo, ci sono anche vermoni che spuntano dall’acqua per inghiottire Madelyn, prelevati di peso dal secondo stage di Forgotten Worlds!

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La banalità dei livelli è forse l’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso al momento

Dagli altoparlanti esplode una colonna sonora grandiosa ad opera del mirabolante Gryzor87, un nome che dovreste conoscere bene se bazzicate la scena indie. Il musicista spagnolo che ha messo la sua tastiera al servizio di Locomalito in giochi quali Maldita Castila (comincio a intravedere uno schema…) torna in formissima con un inno alla chiptune di una volta, che già da ora si presenta come uno dei punti di forza di Battle Princess Madelyn. In alternativa, è possibile selezionare una colonna sonora orchestrata realizza da John McCarty, ugualmente promettente.

Credo che il dente avvelenato nei confronti dei poco ispirati livelli derivi proprio dalla magnifica presentazione audiovisiva, che esigo a questo punto al servizio di stage realizzati con altrettanto impegno: omaggi tanto promettenti non capitano tutti i giorni, quindi le aspettative sono inevitabilmente alte. L’unica cosa che stona sono gli effetti di luce che, tra deflagrazioni e illuminazioni varie, rischiano di far assomigliare un’umida cripta a un concerto di Haddaway. Diminuirli o addirittura escluderli a piacere, per favore, ché non riesco proprio a gustarmi Ghosts ’n Goblins con lo strobo che mi ruota sulla testa.

BOTTE DA PRINCIPESSE

Parlando delle dinamiche c’è già tutto, con un sistema di controllo immediato che unisce il doppio salto di Chomakaimura al fuoco verso l’alto e il basso di Daimakaimura, offrendo con grande gioia la possibilità di cambiare in volo la direzione del salto. Casual Bit Games garantisce dieci armi che verranno modificate in apparenza ed effetto a seconda di quale armatura indosseremo, non diversamente da quanto accade nell’episodio per Super Famicom. Voglio credergli sulla parola, perché allo stato attuale Battle Princess Madelyn è estremamente tirchio nell’elargire armi e potenziamenti; oltre alla già citata armatura rossa e blu, ho potuto sostituire la lancia di base (tipico…) con la classica ascia con traiettoria parabolica, entrambe scovate grazie a spiriti più o meno nascosti e ben disposti a rivelarmi la posizione di scrigni segreti.

Dagli altoparlanti esplode una colonna sonora grandiosa

Parlando di amichevoli ectoplasmi, il cane fantasma Fritzy al momento può attaccare a distanza sparando assieme alla padrona o fagocitando un nemico alla volta, tenendo premuto il pulsante di fuoco. A sua disposizione c’è una barra di energia spirituale che gli permette inoltre di rimettere in sesto la padrona in un attimo tra tempeste di fulmini, qualora dovesse mordere la polvere incassando i due colpi di rito perdendo prima l’armatura e poi la vita. Questa è una meccanica da verificare sulla distanza, perché la possibilità di essere rimessi in sesto all’istante senza preoccuparci di checkpoint non mi fa impazzire, considerando anche che Fritzy fa il pieno di energia abbastanza velocemente, garantendo senza troppi giri di parole scorte infinite di vite per i giocatori più abili (o meno imbranati). Casual Bit Games promette anche un livello di difficoltà dinamico che dovrebbe settare la sfida a seconda dell’abilità del giocatore, ma in tutte le partite fatte sono sempre andato avanti come un carrarmato senza preoccupazioni.

Siamo appena agli inizi insomma, ma la giovane Madelyn inizia il viaggio verso la sua Camelot digitale con il piede giusto, nonostante qualche incertezza suggerita da una build dichiaratamente acerba. Vedremo cosa succederà: io non vedo l’ora di spararmi il gioco su Switch spaparanzato sul letto, ma non credo avrete problemi a scegliere la vostra piattaforma preferita, dato che Battle Princess Madelyn arriverà anche su PC, Xbox One, PS4 e Wii U, con una versione per PS Vita tenuta in ostaggio da uno stretch goal che si fa sempre più vicino.

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