Fuga: Melodies of Steel 2 – Recensione

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Sospeso tra visual novel e RPG vecchia scuola, Fuga: Melodies of Steel 2 è il seguito dell’iterazione del 2021 che potrebbe far sognare gli appassionati del genere.

Sviluppatore/Publisher: CyberConnect2 / CyberConnect2 Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store, Microsoft Store), Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 5, PlayStation 4, Switch Data d’uscita: Già disponibile

Dicono che le migliori storie, in un modo o nell’altro, abbiano un lieto fine. Quella scritta da CyberConnect2 è destinata a commuovervi, perché non si discosta poi molto dalle favole moderne che tanto piacciono a chi sogna mondi sospesi fra il fantasy e lo steampunk, senza rinunciare a entrambi.




Fuga: Melodies of Steel 2 non tradisce affatto le premesse con cui era stato annunciato a suo tempo. Prosegue in realtà il suo lungo viaggio in un panorama che raramente propone opere così tanto caratterizzate e atipiche, coinvolgenti e brillanti sotto ogni aspetto.

NESSUNO MUORE NEL CUORE DI QUALCUN ALTRO

Se dovessi descrivere la trama di Fuga: Melodies of Steel 2, probabilmente utilizzerei queste parole. Il racconto continua da dove si era interrotto in passato, proprio dopo da una pace raggiunta a fatica dai bambini. Non potendo fare spoiler pericolosi, sappiate soltanto che la trama su cui si sorregge l’opera riguarda un salvataggio complesso degli amici di Malt, il protagonista già conosciuto delle vicende, ancora segnato dalle orribili vicende del primo capitolo. Ora a bordo del Tarascus, il temibile carro che li aveva quasi uccisi in passato, parte assieme a una compagnia di coraggiosi per recuperare il Taranis andato in avaria, che ora minaccia di uccidere gli altri piccini.

Fuga: Melodies of Steel 2

Tutto ha inizio da qui. Di nuovo.

La storia di Fuga: Melodies of Steel 2, avvolgente e toccante, si concentra su un racconto intimo e dolce che ingrana sin dal primo momento. Non si limita soltanto a narrare le vicende dei bambini e le loro preoccupazioni, bensì si collega in modo attento e particolareggiato a ogni loro lato più sensibile. Il lato visual novel di Fuga: Melodies of Steel 2, implementato con cura senza appesantire in alcun modo l’esperienza, offre momenti tristi e trascinanti che riguardano i vari protagonisti e i loro patemi. Se in passato i legami erano trattati con superficialità, stavolta sono fondamentali per accrescere l’affinità tra i protagonisti.

Rispetto al passato, inoltre, Fuga: Melodies of Steel 2 mette alla luce i lati chiari e oscuri dei vari protagonisti con maggiore attenzione

La scrittura, brillante e attenta alle emozioni dei vari protagonisti, si concentra soprattutto sui vari accadimenti che si susseguono uno dopo l’altro. Non c’è mai realmente pace e non sono presenti momenti morti: tutto è concentrato perché il giocatore si senta totalmente coinvolto nella storia. Rispetto al passato, inoltre, Fuga: Melodies of Steel 2 mette alla luce i lati chiari e oscuri dei vari protagonisti con maggiore attenzione. Insomma, c’è davvero da aspettarsi di tutto, specialmente nei vari eventi che non si possono in alcun modo controllare o prevedere. Malt, triste e spaventato dalla prospettiva di rivivere gli orribili accadimenti che lo avevano coinvolto in passato, non può permettere che i suoi migliori amici perdano la vita a causa del Taranis, il mezzo che, un tempo, lo aveva condotto in luoghi lontani e meravigliosi.

FUGA 2: MELODIES OF STEEL NON LASCIA UN MOMENTO DI PACE

Già, non lo fa per nulla. La nuova opera di CyberConnect2 è tutto fuorché un videogioco che fa della tranquillità il suo punto di forza. Fuga: Melodies of Steel 2 rimane pur sempre un RPG estremamente originale che mette sul campo dei combattimenti a turni bidimensionali, combinandoli con una parte gestionale assolutamente ben inserita nel contesto che convince e potrebbe impegnare per parecchio tempo. Rispetto al passato non cambia molto, sebbene la principale novità riguardi la fluidità durante le battaglie senza quartiere a bordo dei carri armati, che al tempo si fecero apprezzare totalmente grazie a una profonda cura nelle loro dinamiche.

Fuga: Melodies of Steel 2

Man mano che si avanzerà i combattimenti si faranno più ostici e diversificati.

Anche stavolta l’anima non è stata toccata totalmente, se non resa migliore e affinata. I combattimenti sono a turni: in quel lasso di tempo si può attaccare, utilizzare le abilità, alzare le difese e usare le cure, importantissime per arrivare alla fine dello scontro totalmente rinvigoriti dopo averle prese di santa ragione. Come qualunque gioco di questo genere, Fuga: Melodies of Steel 2 è impegnativo e davvero tanto, tanto punitivo.

I combattimenti sono a turni: in quel lasso di tempo si può attaccare, utilizzare le abilità, alzare le difese e usare le vitali cure

Spesso  ho dovuto pensare a una strategia per superare un boss letale alla fine del livello, cambiando la formazione in corso d’opera e ritoccandola persino all’interno degli scontri per poi ottenere pochissimi risultati. I più importanti che ho ottenuto sono giunti durante l’esplorazione dei vari dungeon sparsi qua e là, implementate come in passato e infoltite di novità come quest’ultima: il viaggio che si intraprende, infatti, è basato sulla casualità degli eventi, non si percorre una strada lineare bensì molte e si può scegliere quella meno perigliosa, oppure la più complessa. In tante occasioni ho scelto la più semplice per curarmi e proseguire nel viaggio.

Fuga: Melodies of Steel 2

I legami salveranno gli amici e non solo.

Se si è baciati dalla fortuna, dopo gli scontri è possibile incontrare mercanti, piccoli borghetti e pub in cui rifocillarsi e ripartire all’avventura. La parte gestionale, anch’essa curata e ben implementata, mette all’interno un orto utile per far crescere carote e cibo senza acquistarlo altrove. Inoltre, stavolta i rapporti tra i vari amici sono ancora più approfonditi: ogni necessità corrisponde a un bisogno indorabile che Malt non può in alcun modo sottovalutare. Dei compagni felici, insomma, sono anche più efficienti e abili in battaglia.

stavolta i rapporti tra i vari amici sono ancora più approfonditi: ogni necessità corrisponde a un bisogno che Malt non può sottovalutare

Fuga: Melodies of Steel 2 rappresenta un degno prosieguo di un cammino iniziato ormai due anni fa che coinvolge contesti e scelte di game design ben condensate in un’avventura appagante che potrebbe durarvi addirittura trenta ore di gioco. La seconda iterazione della serie, insomma, centra il suo obiettivo senza sorprendere ma svolgendo al massimo il suo scopo. Tutti sognano di tornare bambini, specie chi si è dimenticato di esserlo stato e vorrebbe riviverne le emozioni.

In Breve: Fuga: Melodies of Steel 2 è un racconto intimo, coinvolgente e toccante che mette alla luce i sentimenti dei vari protagonisti che ne fanno parte. Tutti i bimbi – nessuno escluso – sono i reali personaggi principali dell’esperienza, non ci sono comprimari né comparse. Ognuno di essi ha un suo carattere, una sua necessità e una sua emozione da esternare. La seconda iterazione del franchise offre un sistema di combattimento a turni che non cambia le carte in tavola ma ne migliora la fluidità, diventando ancora più profondo e particolareggiato. Da avere assolutamente, anche se è disponibile su Xbox Game Pass.

Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, Come Gira: Ottimamente, tant’è che non ho avuto alcun genere di problema e non ci sono stati bug di sorta. Girerebbe dappertutto, anche su un carro armato della Seconda Guerra Mondiale.

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Pro

  • Una storia travolgente, affascinante / Sistema di combattimento migliorato e appagante / Una scrittura attenta dotata di molte scelte da compiere

Contro

  • Il lato gestionale poteva avere maggiore profondità / La parte visual novel rimane pressoché invariata
8.5

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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