Lords & Villeins – Recensione

PC

Se ritenete faticoso gestire bifolchi e plebaglia varia nei city builder medievali, aspettate di vedere Lords and Villeins: dovrete mettere d’accordo anche famiglie nobili.

Sviluppatore / Publisher: Honestly Games / Fulqrum Publishing Prezzo: 24,99 euro Localizzazione: Nessuna Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: 10 novembre 2022

Nella generosa offerta di city builder ambientati in quasi ogni luogo ed epoca che essere umano possa concepire, per cercare di distinguersi è necessario introdurre qualche novità ad un gameplay che ormai pare scritto nella roccia. Honestly Games ci prova con Lords and Villeins, distribuito da Fulqrum Publishing.

lords and villeins Il suo cavallo di battaglia? L’introduzione delle dinastie. In qualità di Lord di un piccolo regno medievale, dobbiamo gestire importanti – ma sempre a noi sottoposte – famiglie, assegnando loro compiti, riscuotendo tasse e assicurandoci che siano abbastanza forti per lavorare e sufficientemente felici per procreare, donandoci tanti piccoli nuovi sudditi.

LORDS & VILLEINS E L’ETERNO TUTORIAL

Avete presente quei giochi in cui è sufficiente premere “Start” e si comincia alla grande? Lords and Villeins è agli antipodi di tale filosofia, e nonostante sia abbastanza naturale data la natura strategica del prodotto, qui la curva di apprendimento è lunga e ripida e lanciarsi all’avventura cliccando a casaccio in giro per lo schermo non sortirà alcun risultato.

Bisogna seguire dettagliatamente il tutorial

Bisogna invece seguire dettagliatamente il tutorial, dedicandogli un paio di run almeno, e anche una volta impratichiti conviene sempre tenere un occhio sul box dei suggerimenti in alto a destra.

lords and villeins

Per darvi un’idea della complessità, queste sono le statistiche di “chest”, aka il baule della nonna.

Non siamo ovviamente obbligati a seguire pedissequamente ciò che ci viene consigliato, ma è comodo avere un riferimento di massima in quanto lo sviluppo della città è articolato e potrebbe sempre sfuggirci qualche passaggio. A tal proposito sottolineo che, come in quasi tutti i titoli simili, allontanarsi dal percorso ideale di crescita e costruzione rende difficoltoso sbloccare i vari upgrade in breve tempo. Con una ventina di mestieri e quasi centro risorse, il rischio di vedere solo una frazione di quanto disponibile è tangibile, quindi meglio rigare dritto.

UN GIORNO, TUTTO QUESTO… RESTERÀ DEL RE, OVVIAMENTE!

Lords and Villeins inizia con la generazione casuale di un territorio selvaggio ma non inesplorato – significa che non è presente alcuna fog of war – da trasformare in prospera città. Non saranno certo le nostre mani a riempirsi di calli per il duro lavoro, ed ecco così che ci vengono assegnate delle famiglie a cui spetterà l’onore di rimboccarsi le maniche.

il gioco inizia con la generazione casuale di un territorio selvaggio

Dimentichiamo orde di formichine operaie che vagano indefessamente per la mappa, qui le risorse umane sono veramente contate: in un ambiente di 128×128 caselline, ci vengono assegnate solo tre famiglie, per una quindicina di persone in tutto.

Non è stagione per le zucche. Bisogna tener conto anche di questo.

Ogni abitante quindi è vitale, e come ci ricorda il Re nelle sue frequenti apparizioni nel tutorial, non possiamo permetterci che ci sia gente inabile al lavoro o che si trastulla nell’ozio. Non ci è consentito impartire ordini alle singole unità, ma possiamo tenere sotto controllo età, attuale occupazione e altri parametri che influenzano la produttività.

SPARTANI, QUAL È IL VOSTRO MESTIERE?

Non ci sono Termopili da difendere, anche se incontri sgraditi non sono da escludere, ma è d’uopo informarsi bene sul mestiere nel quale sono specializzate le famiglie del regno, al fine di assegnar loro il giusto fazzoletto di territorio da sfruttare al meglio.

È necessario informarsi bene sul mestiere nel quale sono specializzate le famiglie del regno

I contadini avranno un terreno agricolo, ai boscaioli andrà la foresta, i pescatori riceveranno la zona in prossimità di corsi o specchi d’acqua, e così via. Ogni famiglia quindi si prenderà cura dei lotti ad essa assegnati. Nonostante ci sia un limite minimo, in caselline, per ogni appezzamento, ho notato che rispettandolo alla lettera non si riesce ad incamerare un buon numero di risorse, così è meglio essere generosi ed abbondare: un campo da coltivare deve essere composto da almeno 10×10 caselle? Facciamolo di 15×20, crepi l’avarizia. Questo vale se non giocate nella mappa da 64×64, in cui ogni pixel è prezioso.

Ah, i vecchi tempi in cui si disboscava allegramente senza ambientalisti tra i piedi.

Naturalmente nulla è regalato, e dobbiamo scegliere come tassare i nostri inconsapevoli schiavi. Con una percentuale del raccolto? Facendo loro pagare un affitto? O semplicemente requisendo tutto, pagandoli due monete per il loro duro lavoro? Scelte economiche che possono condizionare l’esito della partita. E siccome purtroppo non possiamo pretendere che i nostri uomini lavorino 24/7, ecco che bisogna dotarli di un tetto con un minimo di comfort.

VOLETE DARCI DENTRO CHE HO BISOGNO DI PESCATORI?

A differenza di altri giochi simili, le persone non spawnano in seguito ai nostri click ma vengono concepite all’interno delle famiglie, nella vecchia maniera. Quindi se siamo a corto di contadini, non ci resta che sperare che passi la cicogna sopra la casa giusta, poiché le specializzazioni si tramandano di padre in figlio.

le persone non spawnano, vengono concepite all’interno delle famiglie

Significa anche che la morte, magari di stenti a causa della nostra disorganizzazione, di un giovane in età da riproduzione, causa un bel problema di continuità della dinastia. Garantire la felicità della popolazione, che si riassume in pancia e tasche piene, si traduce spesso in un aumento della natalità. In alternativa non ci resta che sperare che una famiglia di passaggio rimanga affascinata dal nostro ridente feudo e ci chieda asilo.

lords and villeins

Una nuova famiglia vuole insediarsi nel mio feudo. Benissimo, nuova forza lavoro.

In qualità di Lord abbiamo la facoltà di costruirci – pardon, di farci costruire – una magione degna del nostro rango e, ciliegina sulla torta, privare una famiglia di qualche figlio per promuoverlo a nostro servitore personale. Non mancano esili, condanne a morte e altri divertenti passatempi riservati a chi può disporre delle vite altrui.

EVVIVA, NIENTE PIXEL ART

Graficamente Lords and Villeins propone uno stile che ricorda i JRPG, con personaggi super deformed molto caratteristici e facilmente individuabili dal loro aspetto, complice anche uno zoom che spazia dall’inquadratura dell’intera mappa o quasi – parliamo comunque delle più piccole – a un livello di dettaglio tale da poter vedere anche il colore degli occhi dei piccoli protagonisti.

Al livello massimo di zoom i personaggi sono perfettamente riconoscibili.

L’alternarsi delle stagioni, il ciclo giorno e notte e i vari tipi di terreno sono rappresentati con una palette satura che rende piacevole guardare lo schermo, accettando con riluttanza di dover spesso far apparire la griglia in sovraimpressione per vedere confini delle proprietà e altri dettagli operativi.

Il gioco mette a disposizione tutto l’occorrente per liberare la nostra creatività architettonica

Come i suoi colleghi RimWorld o il più survival oriented Keplerth, anche Lords and Villeins mette a disposizione tutto l’occorrente per liberare la nostra creatività architettonica e realizzare la città dei nostri sogni abbellendo le costruzioni in ogni modo. Non sarà la rivoluzione copernicana del genere city builder, ma ne è sicuramente un ottimo rappresentante.

In Breve: Lords and Villeins è un city builder che tenta un approccio diverso al genere grazie al sistema di famiglie e dinastie, e sebbene non stravolga il gameplay, gli dona un pizzico di originalità. Alla base rimane invece un solido strategico per amanti della minuziosa gestione delle risorse, condita da un’ottima grafica che farà la felicità di chi vuole sbizzarrirsi nella creazione di città e case con tutti i dettagli a cui titoli simili ci hanno abituati. Una curva di apprendimento superiore alla media potrebbe portare a pochi risultati nelle prime partite, ma niente che possa scoraggiare gli amanti di questo genere di giochi.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD; Steam Deck 512GB
Com’è, Come Gira: PC: è un gioco 2D senza particolari effetti grafici, quindi gira agilmente anche sulla radiosveglia di mia zia; Steam Deck: funziona, ma viene penalizzato dalle dimensioni del monitor che rendono difficile segure l’azione. Testi illeggibili, trackpad scomodo.

 

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Pro

  • Grafica superiore alla media di questo genere di giochi / Originale approccio con la gestione delle famiglie / Molti contenuti da sbloccare.

Contro

  • All'inizio è un po' frustrante / Un problema anche a una sola famiglia può compromettere l'intera partita.
8.1

Più che buono

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