House Flipper 2 – Recensione

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Influencer sull’orlo di una crisi di nervi? Gente che scappa dalla città per vivere la natura? Case ormai da ricostruire da cima a fondo? Non è un nuovo programma che potreste facilmente trovare su Real Time, ma è House Flipper 2, sviluppato da Frozen District.  

Sviluppatore: / Publisher: Frozen District / Frozen District Prezzo: 19,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC Data d’uscita: Già disponibile

Raramente, lo ammetto, pulisco camera mia. Spesso, purtroppo, non ho tempo: sono sempre di corsa, c’è da fatturare (leggetelo con la pronuncia lombarda di quel bauscia di Calzati) e ho libri ovunque. Sia chiaro, quei libri hanno deciso spontaneamente di accomodarsi sul pavimento di camera mia, come se ci avessero preso la residenza. Anche se ci provo, e ci provo sul serio, mica è facile riuscire a convincerli di andarsene e starsene in uno scaffale. Ma succede: è quando si decide di trascurare il proprio giardino felice, mi dico io.




Bene, immaginate che tutto questo diventi un videogioco. Nel senso, non che siate dei libri o degli scaffali, bensì un House Flipper che deve guadagnarsi da vivere mettendo a posto le abitazioni altrui – ma anche la propria – per riuscire a sbancare il lunario. Qualcuno probabilmente, proprio come il sottoscritto, avrà già vissuto l’esperienza ludica di questo titolo. Metti a posto di là, pulisci su, pulisci giù ed è già il momento di vendere quell’immobile a un tipo che raramente riesce a capire dove sia.

Chi ha mai detto che serve essere ordinati per fare un lavoro manuale?

Ma questo non è importante: è il nostro lavoro. Se mi chiedessero cosa ho fatto durante l’ultima settimana, direi che ho raccolto immondizia. Affermerei, in seguito, di avere anche messo a punto la casa dei miei. La realtà è che mi sono sentito, ancora una volta, come se tornassi indietro nel tempo, precisamente a due anni fa, quando la scoperta di Unpacking fu ben più che la classica esperienza da vivere e lasciare da parte. Lo stesso effetto, esplosivo nella sua semplicità, è stato House Flipper 2.

IL MIO LIVING: HOUSE FLIPPER 2 INCONTRA CARLO CRACCO, MA SENZA STELLE MICHELIN

Ben prima di iniziare l’esperienza, viene chiesto il nome del giocatore. Poi, la schermata iniziale propone due modalità: storia e sandbox. Considerando che amo i racconti, ho deciso di optare per la prima. E se qualcuno se lo stesse domandando, in House Flipper 2 c’è una trama. Certo, non aspettatevi salti mortali e narrazioni à la Alan Wake 2: l’obiettivo di House Flipper 2 è dedicarsi interamente alla sistemazione di un luogo destinato a diventare speciale per qualcuno in base alle esperienze che sta facendo.

L’ennesimo bordello da sistemare.

I genitori del protagonista, infatti, hanno lasciato la casa di famiglia al loro figlioletto (intendo me, o meglio: noi), deciso a diventare un uomo d’affari nel campo edilizio, dando gioie e propagando benessere. Insomma, una sorta di ristrutturatore della porta accanto che, però, non spara ragnatele ed è armato di strumenti infallibili per chiunque faccia pulizia: un esercito di sacchetti dell’immondizia, pennello (non cinghiale) e vernice, e un altro po’ di bella roba utilissima, come un panno e lo spray.

Momenti da lacrime virili, insomma, come sempre puntuali e mai di troppo, il più delle volte necessarie

Per curiosità, un po’ perché adoro immergermi in mestieri che nella vita di tutti i giorni non farei mai perché sono un pigro di prima categoria, ho scoperto che questa figura professionale esiste davvero. Figata, mi sono detto. E mentre scoprivo le sfumature del racconto, con pagine e pagine di mail mandate al nostro silenzioso protagonista, che rispondere se interpellato, ho scoperto che chiunque, nel bene come nel male, ha una storia da raccontare, dei motivi e degli affetti che non riesce a dimenticare. Momenti da lacrime virili, insomma, come sempre puntuali e mai di troppo, il più delle volte necessarie: sono le storie di persone che, per soddisfare le esigenze di un nipote, mettono a soqquadro le loro abitudini. Questa cosa è bella, molto bella.

IL MIO BAGNO

House Flipper 2 è un’esperienza completamente in prima persona. Il protagonista lo si muove dappertutto negli scenari, dedicandosi in seguito ai vari incarichi che compaiono sul desktop del PC, da usare per raccogliere contratti su contratti e fare soldi. Appunto, per fare soldi bisogna lavorare. E no, credetemi: il mio personaggio, chiamato Romeo, di cose da fare ne ha fatte tante, tantissime.

Ho imparato le cose fondamentali, come a buttare le briciole senza sporcare il pavimento

Per prima cosa, ha imparato a pulire un seminterrato e, in seguito, ho pure buttato l’immondizia. Poi ho pure lavato per terra, pulito le finestre e aggiustato i cavi elettrici (già, ho reso orgoglioso mio zio, elettricista di professione). In House Flipper 2, insomma, si svolgono queste attività. No, fermi: se state pensando che possano essere ripetitive, potreste sbagliare grandemente.

Sì, ci sono spaccati così fuori dalle case che si mettono a posto.

Ogni scenario proposto è diverso e ha incarichi e situazioni che non sono mai analoghe alle precedenti. Ad ampliare ulteriormente la struttura ludica, peraltro, è l’assegnazione dei benefici nel corso dell’esperienza, che migliorano e fanno progredire le abilità del protagonista. Un esempio sciocco: si sta impiegando troppo a pulire un pavimento? Nessun problema: una spruzzata d’acqua con detersivo e passa la paura. Questa caratteristica di gameplay, infatti, permette di ampliare enormemente l’intera architettura ludica. E un’implementazione interessante rispetto alla precedente è la gestione della vendita degli immobili, spesso venduti a un prezzo stracciato per rivenderli a un valore maggiore. È il capitalismo.

LA MIA CUCINA (NO, LA MIA STANZA)

Qualcuno potrebbe pensare che House Flipper 2 sia la copia carbone del primo capitolo. Se da una parte c’è un impatto grafico ancora da ammodernare agli standard odierni, nonostante il suo fascino, dall’altra c’è una miglioria totale nella fluidità di gioco e nella variazione delle situazioni. È fantastico, davvero fantastico passare un’ora, due o cinque su House Flipper 2, soprattutto perché rilassa senza chiedere troppo, se non di mettere a posto, di sistemare qualcosa, di dare un senso a un luogo e a un momento. Secondo, perché fa letteralmente staccare la testa.

La mia cucina. No, non è quella di Carlo Cracco.

È un videogioco profondamente terapeutico e leggero, utile per chi è di corsa, tanto di corsa, e non ha molto tempo per giocare. Ma è fondamentale anche per chi ha amato il primo capitolo ed è alla ricerca di non pensare troppo. Ma soprattutto, mi ha ricordato che ho ancora una stanza da pulire.

In Breve: House Flippers 2 è un gioco semplice che più semplice non si può. Mentre si concentra sulla semplicità, appunto, e su un game design favoloso ed efficace, riesce ad amalgamarsi in un mdoo fantastico con un contesto che regala emozioni e lascia con il sorriso. Sì, esatto: proprio come Unpacking.

Piattaforma di Prova: PC e Steam Deck
Com’è, come gira: Meravigliosamente su entrambe le piattaforme. Nessun intoppo o rallentamento di sorta.

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Pro

  • Game design semplice, esaltante ed efficace / Come? C'è una storia? Figata! / Tantissime situazione e cose da fare

Contro

  • Una veste grafica da ammodernare
8.5

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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