Radiant Silvergun – Recensione

PC Switch

Dopo circa 26 anni, Radiant Silvergun resta uno dei migliori giochi sfornati dalla vulcanica scuderia Treasure. Vediamo come possiamo giocarlo sulle piattaforme attuali.

Sviluppatore / Publisher: Treasure / Live Wire Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo offline PEGI: 7 Disponibile su: PC (Steam), Nintendo Switch Data di lancio: Già disponibile

In un’epoca affamata di mondi poligonali, Radiant Silvergun rappresenta il testamento perfetto del modus operandi di Treasure: scardinare le convenzioni alla base delle tipologie di videogioco più classiche, innestando idee nuove per creare qualcosa di aderente al passato ma, allo stesso tempo, fresco e memorabile grazie a una forte personalità.




Una prospettiva tanto valida nel 1998 quanto nel 2024, quando il fenomeno del retrogaming permette il piacere della scoperta a un pubblico sempre più vasto grazie a raccolte o riedizioni vendute a prezzo contenuto. Radiant Silvergun si presta perfettamente a questo discorso, esclusiva per Saturn snobbata dall’utenza occidentale all’uscita solo per diventare nel tempo un costoso feticcio per i collezionisti più dedicati del 32 bit SEGA.

La rinascita avviene inizialmente nel 2011, quando il successo di Ikaruga spinge Treasure a convertire il gioco per la piattaforma Xbox Live Marketplace

La rinascita avviene inizialmente nel 2011, quando il successo di Ikaruga spinge Treasure a convertire il gioco per la piattaforma Xbox Live Marketplace. Col senno di poi l’attuale resurrezione su Steam e compagni poggia le basi su questa vecchia incarnazione digitale, aggiungendo un piccolo, fondamentale elemento.

ANATOMIA DI RADIANT SILVERGUN

Radiant Silvergun è uno sparatutto a scorrimento verticale incorniciato da un monitor con orientamento orizzontale; un elemento distintivo piuttosto particolare in sala giochi, dove una simile tipologia viene solitamente giocata su schermi tate, con importanti eccezioni come 1944: The Loop Master di Capcom/Eighting o la serie Sonic Wings per Neo Geo. La particolarità si estende al sistema d’armamento: i caccia Silvergun (è possibile giocare in due contemporaneamente) hanno accesso a tre armi adibite ad altrettanti pulsanti, che raddoppiano premendo contemporaneamente più tasti.

Quelle lame in wireframe lì dietro sono una Radian Sword pronta a falciare l’intero schermo.

Assieme a a una lama orientabile a corto raggio capace di assorbire determinati proiettili per scatenare un potentissimo attacco speciale con tanto di preziosi attimi di invulnerabilità, la sensazione iniziale è di onnipotenza, destinata a naufragare però contro una difficoltà molto, molto alta. Tanto che la storia narra che Treasure abbia dovuto avvalersi di vere e proprie leggende dei game center per effettuare i test di rito prima di pubblicare il gioco nella sua incarnazione a gettone su scheda ST-V (SEGA Titan Video), praticamente una sorta di Saturn da sala giochi. Non è tutto perduto però, giacché i nemici si distinguono nei colori giallo, rosso e blu

.Il sistema di concatenamento chiamato Ikaruga era originariamente disponibile solo acquistato il suddetto titolo su Xbox Live

Facendo fuori una serie di tre cattivi della stessa tonalità, l’arma impiegata nel massacro guadagnerà esperienza fino a salire di livello, una meccanica molto particolare in un gioco privo di potenziamenti. Ragionare in maniera selettiva mentre lo scenario si stringe e i proiettili vengono vomitati da ogni parte è un ulteriore, importante livello di sfida che però frutta ricompense importanti: un caccia Silvergun con un’adeguata potenza bellica fonderà letteralmente i colossali guardiani di fine livello che, con la giusta dose di coraggio e abilità, possono essere anche fatti a pezzi poco alla volta tra bocche di fuoco supplementari e satelliti periferici per massimizzare il punteggio. Giocare a livelli competitivi per scalare le classifiche online diventa dunque una sfida particolarmente intrigante.

FINALMENTE CASA

La versione domestica di Radiant Silvergun offre una modalità chiamata Storia che conserva i punti esperienza accumulati, in modo da permettere al giocatore di diventare sempre più forte con un po’ di dedizione, in modo da presentarsi all’appuntamento con i boss forte di un quantitativo di vite sempre maggiore e una potenza di fuoco soverchiante. È un’opzione importante che cambia la modalità di fruizione del gioco, inizialmente riservato solo ai professionisti del genere sparatutto e ora adatto anche a chi desidera imparare meccaniche e wave design un po’ alla volta, abbracciando un concreto senso di progressione.

Potete mirare al cuore della fortezza, ma facendo a pezzi i satelliti intascherete più punti.

La bizzarra (almeno in sala giochi) sequenza dei livelli viene inoltre chiarita da dialoghi e intermezzi dove il bizzarro gruppo di protagonisti (caratterizzati dalla matita di Tetsuhiko Kikuchi, membro fondatore di Treasure e storico character designer noto come HAN) mette in scena una lunga narrazione dalle tinte insospettabilmente cupe, sicuramente influenzata dal successo di Shin Seiki Evangelion che, in quegli anni, investiva il Giappone come un uragano.

Sono presenti classifiche online per entrambe le modalità (Storia e Arcade) da filtrare attraverso le liste amici o globalmente

Complessivamente la cifra stilistica di Radiant Silvegun è rimarchevole, esaltata dall’accompagnamento curato dal veterano Hitoshi Sakimoto, famoso principalmente per il suo contributo a giochi quali Ogre Battle e Final Fantasy Tactics; qui il la predominanza di strumenti classici scandisce l’azione con una cadenza solenne e drammatica che funziona sorprendentemente bene all’interno di uno sparatutto tanto intenso. Sono presenti classifiche online per entrambe le modalità (Storia e Arcade) da filtrare attraverso le liste amici o globalmente, ma l’aggiunta che anticipavamo all’inizio riguarda il sistema di concatenamento chiamato Ikaruga, che originariamente era disponibile solo acquistato preventivamente il suddetto titolo su Xbox Live.

Il mio vulcan è a livello dieci nella modalità storia: il primo boss durerà un paio di secondi!

Scegliendolo, una combo attiva non viene più interrotta colpendo nemici di colore differente, a patto che si continui ad inanellare sequenze di tre bersagli cromaticamente analoghi. Graficamente il lavoro svolto è invece piuttosto pigro: non è presente un filtro che simuli le scanline degli schermi CRT e le poche opzioni offrono effetti di post-produzione più o meno trascurabili; il mio suggerimento è di impostare la risoluzione alta e attivare le trasparenze, anche solo per circumnavigare l’annoso (ma caratteristico) limite hardware dovuto alla complicata convivenza tra i chip VDP1 e VDP2 su Saturn.

In Breve:  Radiant Silvergun è personalmente il miglior sparatutto scritto da Treasure, ma non è per tutti. La cadenza misurata dell’azione e la difficoltà di gestire le sette armi lo rendono difficile da approcciare per chi predilige la deflagrante azione di alternative più dinamiche come i danmaku, ma lo sforzo di padroneggiare meccaniche tanto uniche viene ripagato da un gioco straordinario.
Piattaforma di Prova: PC

Configurazione di Prova: Ryzen 7 5800X, RTX 4070 12Gb, RAM 32Gb 3600Mhz, SSD
Com’è, Come Gira: Tutto perfetto sulla configurazione di prova; Radiant Silvergun è del resto un gioco con diversi lustri sul groppone, un dato di fatto che avrebbe giustificato uno sforzo maggiore per renderlo graficamente più accattivante.

 

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Pro

  • Meccaniche uniche, ancora attuali / stilisticamente regge ancora bene il peso degli anni / Modalità storia e concatenamento Ikaruga permettono al gioco di essere approcciato da chiunque.

Contro

  • Difficile da padroneggiare / Poche e poco incisive le opzioni grafiche.
9

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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